La cosiddetta Area-Urbana tra le citta’ di Rossano e Corigliano è un “argomento” che, negli ultimi anni, oltre ad alimentare le “comuni” discussioni tra amici, conoscenti e familiari, sta occupando sistematicamente le pagine dei media locali, ospitando nei loro “spazi” le tante riflessioni e pareri che gli addetti ai lavori o gli attori istituzionali protagonisti della vita pubblica delle due rispettive comunità rilasciano e diffondono in “pasto” all’opinione pubblica. L’ultima, in ordine di tempo, è stata quella del sindaco Geraci.
Lo stesso On. Geraci infatti l’altro ieri ha dichiarato, proprio a proposito della “fusione-unione” dei due comuni, che il processo di realizzazione di questo importante progetto politico ha subito negli ultimi tempi, nelle ultime settimane e a partire dal mese di agosto una battuta d’arresto e certamente non per “colpa” dell’Amministrazione comunale di Corigliano come invece si va “dicendo”. E’ vero pero’ – ha affermato sempre Geraci – che bisogna riflettere ancora, più profondamento, poiché questa è un “passaggio” di fondamentale importanza per le rispettive cittadine.
Più o meno queste le parole utilizzate e con le quali si espresso sul “punto” il nostro Primo cittadino, ma il concetto è abbastanza chiaro a tutti. Infatti, se nei mesi e nelle settimane scorse, anche dopo i vari incontri ufficiali e istituzionali avuti tra i maggiori rappresentanti istituzionali delle due entità interessate alla realizzazione della “connurbazione” di questa parte dello Jonio, dopo le dichiarazioni e gli impegni presi formalmente nel corso dei consigli comunali riuniti in forma “congiunta” volti proprio a deliberare gli atti “istruttori” di tale processo, qualcuno abbia pensato che presto “tutto” sarebbe diventato realtà e quel “lenzuolo bianco” – che copre il sole e para la vista lasciando nell’isolamento l’una dall’altra – sarebbe stato finalmente tolto, diciamo che tutto ciò, alla luce di quanto è successo nelle ultime settimane e di quanto ha dichiarato Geraci, è solo un’illusione.
E qualcuno, arrivato a questo punto dira’: e gli impegni presi, nei mesi scorsi, pubblicamente, dalle due amministrazioni e dai rispettivi consigli comunali con gli iter procedurali e istituzionali concordati, che fine hanno fatto? Di cosa si è discusso in quelle circostanze? Quelle parole pronunciate dai due sindaci seduti uno accanto all’altro, sia nel Consesso coriglianese che rossanese, non erano vere, forse erano solo di facciata, forse erano solo un riflesso della verità dei fatti che oggi si sta beffardamente delineando?
Caro Sindaco Geraci, allora, se oggi dice che deve riflettere profondamente su questa situazione, allora perché in quelle occasioni ha detto tutt’altro? Perché la sua Amministrazione aveva deliberato e preso l’impegno formale, e pubblico, nell’ultimo consiglio “congiunto” comunale tenutosi in quel di Rossano a fine luglio, con la citta’ di Rossano , di Corigliano e le relative compagine politiche e istituzionali delle due Comunita’, di procedere, concretamente, a deliberare gli atti necessari per far partire il processo di “fusione”? Se aveva dei dubbi, se qualcosa non la convinceva, se l’impianto e il progetto “legislativo” e “istituzionale pensato dalle due amministrazioni, in supporto con molte Associazioni del territorio, non la convinceva perché non ha li ha palesati?
E poi i suoi i ripensamenti, questi dubbi che ha da chiarire e che la preoccupano, perché non li esprime rendendoli partecipi anche alla sua cittadinanza, ovverosia a noi cittadini? Abbiamo il diritto di sapere e conoscere quali sono i perché che l’hanno indotto a fare e compiere un passo indietro? Lei è il sindaco ma il sindaco è il rappresentante istituzionale della Comunità e quindi ha dovere etico e politico di rapportarsi ai propri cittadini e quindi di coinvolgerli negli importanti processi decisionali che li riguardano. Dunque, egr. On. Sindaco Geraci, la sua nuova presa di posizione è molto grave, perché dopo avere detto e preso degli impegni, consumando dei “passaggi” formali ha stracciato e cestinato tutto. E la citta’ non sa niente, non crede che dovrebbe sollecitare il Presidente del Consiglio per la convocazione di un consiglio comunale straordinario e parlare e discutere lì con la Città esprimendo i “fatti”, l’accaduto, le sue perplessità? O ancora una volta vuole decidere, come ha gia’ fatto nei mesi scorsi e in passato, silenziosamente e da solo?