Per “’U cardillu” e “Motozappa” i carabinieri hanno fatto scattare il fermo disposto dalla Dda.
Già alle prese con Iva, Irpef, Irap, Imu, Tasi e Tari, ai “compari” dei “compari” non solo ha detto “no” ma li ha denunciati alle forze dell’ordine. E’ accaduto – una volta tanto – a Corigliano Calabro, nel cosentino, dove un commerciante ha rotto il muro d’omertà e puntato l’indice accusatore contro due presunti affiliati alla locale ‘ndrina.
La “ricetta” di questi ultimi è quella di sempre a queste latitudini: estorcere denaro a imprenditori e commercianti per finanziare i familiari dei detenuti dell’organizzazione ‘ndranghetista.
In questo caso la richiesta estorsiva sarebbe stata di tremila euro.
A seguito della denuncia da parte del commerciante preso di mira si sono attivati i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia cittadina diretta dal tenente Francesco Barone.
Gl’investigatori in forza al Nucleo guidato dall’altro ufficiale della Compagnia, il tenente Giuseppe D’Alessio, per una quindicina di giorni hanno intercettato ambientalmente e telefonicamente il via vai e l’intenso traffico dei due presunti estorsori attraverso le telecamere piazzate sull’ingresso dell’attività commerciale della vittima per la quale era stata disposta pure l’attività di controllo delle utenze telefoniche.
E nella serata di martedì il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, Domenico Guarascio, ha fatto scattare il fermo di polizia giudiziaria nei loro confronti per il preteso reato di tentata estorsione continuata ed aggravata dal metodo mafioso.
Il provvedimento è stato eseguito dagli stessi detective dell’Arma.
Giuseppe Sammarro, 46 anni, noto negli ambienti della malavita coriglianese come “’U cardillu”, e Pasquale Semeraro di 32 anni soprannominato invece “Motozappa”, sono quindi finiti in manette.
Entrambi sono volti notissimi tanto negli ambienti investigativi quanto alle cronache.
Condotti in caserma e poi tradotti e rinchiusi nel carcere di Castrovillari, stamane, assistiti dal loro difensore, l’avvocato Andrea Salcina, compariranno dinanzi al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale castrovillarese per l’udienza di convalida del loro fermo.