Area Urbana tra le due citta’ di Rossano e Corigliano rimane solo un’utopia, o, peggio ancora, un argomento utile per far discutere le varie associazioni, i partiti, le entità movimentista, i cittadini che in questa prospettiva continuano a crederci convintamente considerandola addirittura – a ragione – una necessità vitale per il rilancio sociale, economico, politico dell’intero comprensorio. Nulla di più che questo. Ad oggi la situazione è questa: immobile, ferma alle buone intenzioni.
Quasi che si volesse temporeggiare per restare al “coperto”, che andando oltre le parole significherebbe tenere saldo in mano il proprio “segmento” di potere. Ma diciamola tutta, il problema, la causa non è degli amministratori della vicino Rossano ma dei politici e dei rappresentanti istituzionali coriglianesi.
Sì il problema è tutto qui, in casa nostra. Meglio ancora è a Palazzo Garopoli che c’è una certa cautela a “muoversi” in tal senso e in tale direzione… l’Area Urbana potrebbe essere un rischio, potrebbe fagocitare e “togliere” via molti incarichi e pennacchi. E così si cerca di cincischiare su tutto, ottenendo il perpetuo rinvio sul da farsi, sull’espletamento degli iter necessari per concretizzare l’Area Urbana. In soldoni siamo fermi al (solito) palo, all’egoismo dei nostri amministratori.
Nel mese di agosto infatti, nel corso di un consiglio comunale congiunto, tenutosi in quel di Rossano, si era stabilito – com’è stato ampiamente documentato, ricostruito e ribadito anche nelle settimane scorse – visto che sul “punto” in questione si era trovato l’accordo all’unanimità, di passare dalle parole ai fatti. E così si era deciso, rimanendo così d’accordo, che il Presidente del Consiglio comunale della nostra citta’, Avv. Pasquale Magno, avrebbe, entro lo stesso mese di agosto convocato, questa volta a Corigliano, un altro consiglio comunale congiunto per espletare e deliberare gli atti propedeutici alla realizzazione dell’iter burocratico previsto dal T.U.E.L., ma quel consiglio, checche se ne dica, il presidente Magno quel Consiglio comunale congiunto non lo ha mai convocato. Questi i fatti, poi le altre cose dette, espresse e affermate… sono solo l’interpretazione di quanto si è finora “ricostruito”.
Il problema è l’egoismo, e cioè la superficialità, talvolta l’ignoranza (politica) con le quali si cerca di amministrare. Cioè s guarda il dito e non la luna. Perché molti di questi nostri amministratori hanno paura di perdere la propria poltrona, e così si rimanda all’infinito utilizzando anche una certa abilità (ovviamente intesa a modo loro, secondo i loro canoni culturali).
E di fatti il tempo passa così, inutilmente. Aumentando magari lo spessore delle incrostazioni che spesso vanno a fare leva su atavici campanilismi.
L’Area Urbana tra le due Citta’ consentirebbe, questa la verità, di unire due grandi territori in un’unica entità urbana con tutte le conseguenze positive che ne deriverebbero. Non soltanto perché facendo “massa” si riuscirebbero ad ottenere più finanziamenti europei da destinare allo sviluppo del territorio, quanto sullo scenario geopolitico regionale diventerebbe la realtà più “forte” da ogni punto di vista e sotto tutti gli aspetti, economici, industriali, turistici, eccetera. Con il risultato allora evidente che lo sviluppo, oltre ai tanti benefici territoriali e urbani porterebbe i nostri giovani a restare in loco, a realizzarsi nella propria comunità, per l’affermazione di se stessi, della propria vita e delle proprie radici e identità autoctone.