Intitolare la torre Maschio del Castello Ducale alla memoria di Mario Candido.
L’Amministrazione comunale in carica mesi orsono ha esordito, pubblicamente, intitolando il Palazzo delle Fiere, il cosiddetto Quadrato Compagna, a Salvo D’Acquisto. Lo ha fatto senza badare a spese, poiché, evidentemente, lo riteneva un atto molto importante e da allestire e preparare al meglio, tanto che sono stati spesi e impiegati per allestire la “solenne” manifestazione del taglio del nastro circa 15.000,00 che non sarà una grande cifra ma non sono neanche bruscolini.
Ma siccome sappiamo le cose come vanno dalle nostre parti, allora ci si lamenta a secondo dei casi in cui ci si trova ma, ancora di più, i danari ci sono quando l’Amministrazione decide di trovarli… per le questioni che vogliono (“incarichi esterni” docet!).
Tuttavia in questa sede si vuole e s’intende parlare d’altro, anche se la stessa questione per forza di cose ha un rimando a quanto sopra descritto, ma ci si sforza, con la mente, a sorvolare il tutto.
Ebbene considerato che circa un anno fa è venuto a mancare una persona, ancora di più un cittadino esemplare, e mi riferisco al dott. Enzo Viteritti, che nel corso della sua esistenza si è speso tanto per la collettività con iniziative culturali e sociali che hanno segnato un certo fervore “ideale” nella nostra Comunita’, qualche mesetto fa, proprio da questa meravigliosa “piazza” è stata lanciata l’iniziativa di intitolare uno spazio pubblico, che sia essa una strada, o la sala consiliare, o la bibloteca, o una piazza non importa , proprio alla memoria di Enzo Viteritti.
Oggi, per tutti quelli che hanno coscienza del “contributo”, professionale e umano, civile e politico dato dall’arch. Mario Candido alla crescita e alla emancipazione sociale e culturale della Citta’, ci si sente con l’obbligo, morale e civile, di fare la stessa cosa: proporre alle Istituzioni comunali di prendere qualche “iniziativa” – magari di intitolare la torre Maschio del Castello o il Piazzale d’armi o una qualsiasi sala dello stesso – per ricordare la figura di questo illustre cittadino.
Entrambi questi due cittadini, con tutto il rispetto che si deve al compianto Salvo D’Acquisto, sono due coriglianesi che rappresentano due figure esemplari di cittadinanza che vanno rilevate e ricordate negli anni avvenire alla pubblica opinione come esempi di civiltà, affinchéé i giovani e le future generazione possono emularne lo spirito e l’iniziativa civile e sociale che hanno contraddistinto questi due eccellenti uomini, con la consapevolezza che un paese, una citta’, una comunita’ cresce solo valorizzando certi modelli, ponendoli al centro della scena urbana come vessilli e simboli di civiltà, impegno e passione civile, politica e intellettuale.