I lavori pubblici, in corso d’opera, con i vari cantieri aperti per la città, che hanno preso avvio in seguito ai relativi progetti e i relativi finanziamenti ottenuti e predisposti dalle passate amministrazioni, più che un momento di sollievo e di speranza per guardare al futuro con la certezza di vedere “abbellita” la propria città sono diventati un pensiero, quasi un peso da sopportare, quasi una iattura mandata dall’infausto destino.
E sì, sembra proprio così. Mentre nelle altre realtà pensano, studiano, programmano creano progetti per opere pubbliche da realizzare nell’ottica di migliorare la vivibilità dei cittadini e di far tenere alla propria città il passo con i tempi dello sviluppo e del progresso, da noi è il contrario, non solo non si pensa a possibili opere da realizzare, non solo non si pensa a nuove strutture e infrastrutture da realizzare, non solo non si creano progetti per migliorare la qualità della vita dei cittadini, non solo non si ottengono finanziamenti, quanto le Opere già pensate, progettate e finanziate sono diventate un problema, anzi il problema.
E’ da tempo che i cittadini, operatori commerciali e residenti, lamentano disservizi e storture ma tutto rimane fermo, non si hanno riscontri positivi né segnali di cambio di passo.
In città ci sono ormai cantieri aperti da mesi e mesi, in alcuni casi più da un anno è passato ma ancora è tutto in alto mare, di finire e di portare a termine l’esecuzione degli stessi non se ne parla nemmeno.
Il lungomare di Schiavonea e Fabrizio è completamente accostabile allo scenario tragico di una importante via di collegamento devastato dai bombardamenti degli alleati; i lavori sono stati oggetto di variante e di altre modifiche e ripensamenti amministrativi e ciò ha comportato i disagi estivi che, se non ci si da’ una mossa, comprometteranno anche la stagione ventura.
Lo Scalo è stato sventrato nel suo cuore urbano, Piazza salotto terminata appena da qualche mese invece di inaugurarla l’hanno “buttata” per poi rifarla di nuovo; la piazzetta antistante la chiesa SS. Maria Immacolata che era un gioiellino urbanistico è stata oggetto dello stesso destino, stessa cosa per i marciapiedi già esistenti. E a parte tutto e gli illogici sprechi di energie, oltre all’inquinamento acustico e ambientale, tante le risorse sprecate e tanti i disagi arrecati ai residenti, ai commercianti della zona per non parlare poi della immagine della Città che, a vedere il scenario che traspare da tutto questo, è del tutto deteriorato. Anche qui i lavori sono praticamente fermi, e si rischia seriamente di passare un altro Santo Natale travolti da questo triste andazzo.
A Cantinella il cantiere, aperto per la bonifica dell’Area dell’ex Consorzio di Bonifica e la successiva realizzazione della struttura prevista, erano parti bene ma, poi, si sono arenati anche questi.
In Centro, su in paese, i lavori sono diventati un vero è proprio dilemma, con il recupero e la ristrutturazione di Palazzo Bianchi che sembrano aver rotto l’incanto di ogni limite temporale, infatti sono ormai diventati quasi eterni. Per non parlare dei costi, dei danari spesi… con la stessa cifra (milioni e milioni di euro già spesi e ancora ce ne vorranno) ci avrebbero costruiti tre palazzoni ex novo. Per non entrare poi nel merito dei progetti relativi la antistante Piazza del Popolo che sarà stravolta nel suo “assetto” storico-identitario.
Alla luce di tutto questo, che dire? Niente. Ormai non ci resta che la delusione, il senso di rattristatamento e prostrazione per come noi cittadini siamo mal considerati, trattati con sufficenza.
Ecco: una certa delusione angosciante raffiora nell’animo di tutti noi, e che, molto spesso, prende la maledetta forma di quella rassegnazione collettiva a questa anormalita’ che ogni giorno subiamo… per opera dell’ipocrisia eletta a falso modello , amministrativo ed etico.