Bisogna dire la verità alla gente, non si può continuare a vendere fumo
Mi riferisco con questo, oltre al quadro generale che caratterizza e racchiude la situazione e l’operato di questa amministrazione improntata dalla negatività e dall’effimero motto del tirare a campare, alle recenti dichiarazione del Primo cittadino a margine dell’approvazione, nell’ultimo consiglio comunale, del documento c.d. “Previsione di Bilancio”.
Infatti il sindaco Geraci ha snocciolato dati, cifre, numeri che testimonierebbero il grande lavoro fatto da questa amministrazione comunale oltre che una grande meta conquistata dalla città in materia economico-finanziaria. E da qui via con l’autocelebrazione di quella falsa modestia che contraddistingue certi personaggi che la storia ci ha poi svelato essere i più pericolosi, e questo per ovvi ed evidenti motivi che non sto qui a ribadire poiché facilmente intuibili.
Tuttavia entriamo nel merito di quei numeri, guardiamo da vicino il presunto successo che il sindaco Geraci si è affrettato, all’indomani del consiglio comunale, di sbandierare come un grande risultato amministrativo. E il bello che certe cose vengono affermate senza nessun imbarazzo, con una certa disinvoltura.
Innanzitutto partiamo col dire che il Comune di Corigliano se si trova nelle condizioni finanziarie in cui si trova è perché a partire dall’inizio degli anni ’90 proprio per opera dell’allora (come oggi) sindaco Geraci avviò una pratica politica deleteria per le sorti della città, che mirava a salvare la faccia (o il consenso nel presente) ma poi negli anni, col trascorrere del tempo, quel suo agire è stato disastroso. E mi riferisco al fatto che il sindaco Geraci al tempo invece di riscuotere i crediti effettivamente (oneri di urbanizzazione e quant’altro) questi pur non venendo riscossi venivano inseriti in bilancio come se fossero stati effettivamente riscossi, permettendo così di raggiungere un fittizio equilibrio finanziario. Vero soltanto sulla carta. Questo modo di amministrare ci ha portato alle condizioni di quasi dissesto di oggi. Ormai queste cose si sanno fintanto che sono diventate di dominio pubblico.
Detto questo e per restare al presente, i nostri concittadini devono dire grazie a Geraci anche per il fatto che lo stesso sindaco ha fatto perdere alla Citta’ un altro importante treno, quello dell’Istituto del Piano pluriennale di pre-dissesto. Ovvero se il nostro comune avesse presentato il Piano finanziario costituito da delle politiche volte a ripianare i debiti nel ciclo di due anni avrebbe potuto usufruire al c.d. Fondo Rotataivo, un finanziamento specifico e creato a posta per quei comuni che sono in condizioni finanziarie molto precarie e che dichiarando il predissesto, oltre a tutta una serie di agevolazioni fiscali, ricevono dallo stato dalle 300 alle 500 euro per ogni cittadino residente nello stesso comune. Quindi si può ben immaginare il danno che grazie all’imperizia del sindaco e dei suoi collaboratori e assessori è stato nociuto alla Comunità. Ma di questo il sindaco se ne è guardato bene dal parlarne. Tutto è scivolato via, quasi come se niente fosse, anche qui senza nessun imbarazzo.
Entriamo nei numeri della previsione di bilancio propagandata dal sindaco come un grande successo. Per capire di cosa si parla è utile, quasi necessario, confrontarsi con altre realtà che vivono la nostra stessa situazione. Esempio, il comune di Acri (il quale non si è fatto sfuggire l’opportunità di accedere al “Fondo rotativo” lo stesso al quale facevo riferimento qualche attimo fa), che ha il nostro stesso problema finanziario, ha compiuto e prodotto tutta una serie di atto che si è visto riconoscere dalla “Cassa di risparmio depositi e prestiti” un credito di 15 milioni di euro. Nella nostra città questo si è fermato a 9 milioni di euro. Con la differenza ancora che il Comune di Corigliano ha dovuto riconoscere altri debiti fuori bilancio per circa 700 mila euro. E poi ancora il Sindaco ha dichiarato di essere soddisfatto per aver razionalizzato e tenuto sotto controllo i c.d. centri di costo, e cos’ha fatto di anormale o di straordinario? Non è che un Comune in condizioni di disagio finanziario, anche dopo i recenti richiami formali ricevuti dalla Corte dei Conti, poteva fare altrimenti o magari agire alla stregua di quella nocive e viziose politiche di bilancio che hanno contraddistinto un nuovo ma tragico percorso affermatosi a partire proprio da quegli sciagurati anni ’90.
Allora ecco: più che entusiasmo e soddisfazione, un fare miope volto solo a soddisfare il proprio narcisismo, il nostro sindaco dovrebbe cercare di recuperare il terreno perduto e soprattutto delle importanti opportunità (economiche e finanziarie) che ha già fatto perdere alla Citta’.