La mia penna ha scritto così: “Beati i misericordiosi, che hanno fede e tolleranza! Io, questa qualità, almeno sul piano della prassi municipale, non me la ritrovo. Vedo, nei mesi che passano, una continuità grigia e misteriosa, che né cessa né si smorza. È diventata un abito, con l’aggravante, nelle ultime settimane, che si tace, quando si dovrebbe parlare e si parla, quando più opportuno risulterebbe il silenzio”.
Probabilmente, mi riferivo, un esempio fra tanti, al fatto che si tace sugli aumenti dei balzelli comunali e si parla, invece, di chi potrebbe occupare uno scranno della moribonda provincia. Che io stia diventando eccessivamente pessimista? Qualcuno mi fa notare che, forse, non mi giovano certe strane letture, da Italo Svevo della ‘vita che fugge’ a Massimo Cacciari del ‘pensiero negativo’. Sarà vero? Ma! Nel dubbio, cambio direzione e vado a rileggermi ‘il paese dei balocchi’ di Collodi.