Lo scorso 25 settembre nel porto di Taranto l’Autorità Portuale ha inaugurato la zona franca doganale non interclusa. Una notizia questa, come ho avuto modo di leggere su alcuni quotidiani pugliesi e nazionali, che è stata accolta dagli imprenditori pugliesi in maniera alquanto positiva per tutta una serie di motivazioni che andrò a spiegare più avanti. Se questa notizia mi fa piacere per gli amici di Taranto e della Puglia, mi lascia alquanto amareggiato come cittadino della Piana di Sibari e della Calabria.
Amareggiato perché c’è chi in questa regione, e mi riferisco all’esecutivo che ha retto le sorti della Calabria fino ad oggi, non ha mai creduto in maniera seria e concreta ad avviare l’iter per fare in modo che una grande opportunità del genere fosse realizzata anche per il Porto di Corigliano. Perché gli imprenditori pugliesi e non solo hanno accolto con favore l’istituzione della zona franca doganale nel porto di Taranto ? Perché il fine della zona franca doganale è quello di incentivare i traffici ed attirare nello scalo di Taranto altri operatori commerciali, attraverso la sospensione del dazio doganale. Ciò dovrebbe portare il porto tarantino ad avere più alti livelli di competitività. Infatti nell’area individuata (di oltre un milione di metri quadri), si insedieranno nuove realtà produttive che stoccheranno e commercializzeranno le proprie merci. Il tutto a beneficio della città di Taranto. Tutto ciò potrà costituire il cancello di ingresso per tutte le merci che, esportate verso la Ue siano poi destinate a raggiungere ogni singolo Paese membro o che, dopo una fase di stoccaggio e/o trasformazione, siano destinate a mercati extra Eu. E’ possibile, mi chiedo, che i nostri amministratori regionali, con Scopelliti in testa, non hanno mai capito tutto ciò ? Eppure a più riprese governatore e assessori regionali sono venuti a far visita al nostro porto, conoscono molto bene le potenzialità inespresse di questa fantastica e monumentale struttura. Nonostante ciò il Porto di Corigliano appare sempre più snobbato dalla politica regionale. Ecco perché mi auguro che i futuri amministratori regionali possano capire che il nostro porto deve essere rilanciato in campo commerciale, ma non a parole, ma con atti concreti, come ad esempio la istituzione della zona franca doganale, che permetterebbe ai tanti nostri imprenditori della Piana di Sibari, nonché della Calabria intera, di poter sfruttare le enormi potenzialità della struttura. Mi sto rendendo conto sempre di più che nella Sibaritide operano tanti imprenditori che hanno voglia di investire e di lavorare, e riesco solo ad immaginare quanti vantaggi, non solo costoro ma l’intero territorio, potrebbero avere dall’istituzione di dette agevolazioni nel porto di Corigliano. Sono convinto che iniziative concrete in questa direzione potrebbero essere prese se un politico esperto ed avveduto come Mario Oliverio, che come presidente della Provincia ha dedicato sempre una certa attenzione verso la struttura portuale, avrà la possibilità di guidare prossimamente la regione Calabria.
Luciano Manfrinato
già Consigliere Provinciale