Cittadini-utenti costretti a recarsi nelle farmacie convenzionate con l’Azienda sanitaria dove il servizio però ha un costo: più di due euro
Sanità impossibile…da prenotare. Succede a Corigliano Calabro, presso lo sportello del Cup, il Centro unico di prenotazioni attivo (?!) nella locale sede di distretto dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, in via Stevenson, alla frazione Scalo. Dove migliaia di cittadini-utenti della sanità pubblica da venerdì scorso continuano a fare viaggi a vuoto perché non possono prenotare alcun tipo di prestazione.
Il motivo? L’assenza di collegamento alla rete intranet delle due postazioni di sportello dedicate alle prenotazioni d’ogni tipo di prestazione sanitaria.
Dopo una settimana pure gl’impiegati sono sconfortati nel dover dare a tutti la stessa risposta, vale a dire l’invito a ritornare «più tardi, oppure domani».
Oppure l’invito a chiamare il call center dedicato ai disservizi. Al cui numero però, a quanto pare, non risponde mai nessuno.
C’è il rovescio della medaglia.
Prenotarsi è possibile infatti, anzi possibilissimo, ed alcuni sono assolutamente costretti a farlo.
Già: presso le farmacie convenzionate col Cup dell’Azienda sanitaria provinciale stessa.
Un servizio, questo, pubblicizzato lo scorso mese d’aprile attraverso le convenienti motivazioni delle «meno file agli sportelli» dell’Azienda sanitaria e dei «minori disagi per offrire un migliore accesso alle prestazioni sanitarie pubbliche», per effetto di un’iniziativa promossa dall’Azienda sanitaria provinciale e Federfarma Cosenza.
Quando l’iniziativa “Cup in farmacia” venne lanciata, i dirigenti dell’Azienda sanitaria affermarono che «pur tra mille ed oggettive difficoltà si fa un passo avanti per garantire una proposta assistenziale equa, accessibile a tutti e più a misura delle esigenze dei cittadini», ed ancora che «l’iniziativa è nata grazie a un accordo fortemente voluto dall’Asp e prevede la prenotazione e la riscossione del ticket delle prestazioni incluse nelle agende del centro unico prenotazioni. Il cittadino potrà effettuare la prenotazione ed il pagamento del ticket, durante gli orari di apertura delle farmacie. L’obiettivo è quello di potenziare il sistema di accesso e fruibilità delle prestazioni sanitarie per tutti i cittadini, riducendo al minimo i disagi connessi al disbrigo delle pratiche burocratiche».
Tutto ciò è però possibile solo a fronte di quello che la dirigenza dell’Azienda sanitaria definì «un minimo contributo»: che “tradotto” ammonta a oltre due euro per singola prenotazione!
Il servizio pubblico anziché potenziare il servizio pubblico favorisce un servizio pubblico sì ma offerto da privati a un costo per niente “minimo” se si considerano i tanti balzelli imposti dalla sanità regionale su ricette mediche e farmaci.
L’iniziativa “Cup in farmacia” avrebbe un senso positivo solo e soltanto se a sostenerne i costi fosse l’Azienda sanitaria. Almeno in questi giorni…