Alla fine la candidatura del sindaco Geraci alla presidenza dell’Amministrazione della Provincia di Cosenza si è dissolta nel nulla, il nulla dell’indifferenza che questa proposta ha suscitato nella Opinione pubblica e tra gli altri sindaci e consiglieri dei 153 comuni della comprensorio provinciale. L’unica apertura, anche se tiepida, a questa prospettiva è pervenuta dal Consiglere regionale nonché ex sindaco della vicino Rossano, Geppino Caputo. Per il resto, appunto, solo indifferenza.
La stessa che l’ha travolta nel silenzio unanime. Non è questa una sorpresa, giacché su questo Blog avevamo annunciato, già dopo qualche ora, che sarebbe andata a finire così. Motivo? E’ tanto evidente che non occorre neanche ripeterlo.
E sì perché Geraci è un politico un po’ ambiguo, nel senso che il suo percorso politico lo conosciamo tutti qual è. Dichiaratamente di destra ma, in realtà, molto altalenante. Questo ci dicono i tanti anni, la storia politica che lo ha contraddistinto. Qualcuno lo ha definito il “candidato” ideale per tutte le stagioni. Sarà pure così!
E poi il fatto che Geraci alle ultime elezioni è stato sostenuto da Dima e sponsorizzato da Scopelliti (e considerato che quest’ultimo è stato condannato per sei anni di carcere con interdizione perpetua dai pubblici uffici, senza parlare poi delle macerie che negli ultimi mesi ha prodotto alla Regione andando contro la legge e gli Organi dello Stato (ministeri e avvocatura) e quindi per evidenti ragioni ha perso ogni “influenza” politica) non l’ha aiutato.
Senza considerare poi che i cinque anni da Geraci trascorsi in Parlamento, come Deputato, all’insegna dell’assenteismo, pesano sul suo “curriculum” come piombo: un pessimo biglietto da visita.
Per cui era da facile profeta preannunciare, sin dall’inizio, che questa sua candidatura non avrebbe avuto nessun esito positivo, poiché l’interessato non ha nessuna credibilità politica e nessuna autorevolezza istituzionale. E questo considerato anche “come” e “cosa” sta facendo producendo da Sindaco della sua Citta’. Si è detto che se la sua “voluttà” di potere fosse stata “respinta”, di fatto di questo si è trattato, avrebbe dovuto dimettersi.
Ma le dimissioni sono un gesto politico ed etico troppo nobile! Specialmente per certi “assenti” Onorevoli!!
Ma al netto di tutto questo il suo tentativo è stato a livello simbolico molto grave, poiché è stata letta come un tentativo di fuga dalle proprie responsabilità istituzionali che ha verso la Comunita’. Oltre al fatto che è molto antipatico che un “politico”, camuffato e travestito da “civismo”, si rende disponibile, a ogni “giro”, per candidarsi alla “poltrona” di turno. Anzi tutto questo è politicamente squallido.
Fatto sta che, a questo punto, scordiamoci le dimissioni poiché questa è una parola che non appartiene assolutamente al dizionario del Sindaco Geraci, ma sarebbe opportuno, considerata la sua posizione molto compromessa con queste elezioni provinciali, che ci dicesse e dichiarasse in nome della chiarezza per quale candidato vota: per Papasso, per Manna o per Occhiuto?
Si è capito bene in tutti questi quindici mesi di governo che Geraci vive un mondo proprio e una realtà tutta sua, arroccato nel Palazzo e distante dai propri concittadini, ma, una volta tanto, che abbia un sussulto di “responsabilità” in nome della chiarezza, della trasparenza e della linearità politica è qualcosa di necessario se non di indispensabile e per rispetto della carica che ricopre e per rispetto dei propri concittadini amministrati e per la Democrazia. Almeno questo!