Quale futuro per lo Scalo, almeno teoricamente polmone, epicentro, fulcro vitale di Corigliano? Non saprei. Anche e soprattutto perché, francamente, di questa zona del territorio, come di tutte le altre, si conosce bene il passato ma non si comprende il presente, l’identità attuale.
Lo Scalo starebbe andando incontro ad alcune importanti trasformazioni. Prima fra tutte, i lavori di realizzazione di una nuova arteria stradale, che a quanto trapela dovrebbe collegare l’area di via Nazionale-piazza Valdastri-stazione ferroviaria con quella di via Provinciale. Per far tutto questo, si eliminerebbe il binario morto, e quindi inutile, ricadente nell’area in oggetto.
Ben vengano i cambiamenti, allora. Ma se questi fanno parte di una cornice organica di sviluppo, nel solco di un’evoluzione radicale ma positiva, efficiente, utile nell’interesse dei cittadini, della viabilità, della qualità della vita. Nel progettare nuove strade, si esaminino i pro e i contro, i benefici e le criticità, e poi si tirino le somme. L’importante è non seminare tanti interventi in lungo e largo sul territorio senza un’idea d’insieme, come purtroppo sta avvenendo, senza un perché ed un percome, aggiungendo disagi a quelli già esistenti.
Altrimenti anche la nuova strada si rivelerà un’occasione persa e lo Scalo che verrà lascerà ancor più con l’amaro in bocca quanti invocavano, a giusta ragione, una seria e concreta novità.
GIORDANO BRUNO