Esprimi liberamente una tua idea? Sei indesiderato, non puoi avere la tessera del PD, per il gruppo dirigente le tue idee sono troppo di sinistra e dunque niente tesseramento. Mai più buone maniere, basta essere educati, è il momento di trattarli per quelli che sono e per quello che fanno, tanto questi non cambiano.
Respingere con fermezza quel senso di superiorità nei confronti del prossimo da parte di quello sparuto notabilato del PD Coriglianese che si manifesta con un costante disdegno e che si fonda su una convinzione tutta loro. Basta! Sono prepotenti, aspramente autoritari, indolenti, tracotanti, più clientelari di tutti gli altri, ti tolgono il saluto se dissenti, ma soprattutto sono vendicativi e pensano ai c….. loro. Dimenticano che questi comportamenti hanno sempre spinto il popolo alla rivolta, alla repulsione per la politica, ed il risultato delle loro azioni negative ha toccato il fondo alle ultime elezioni amministrative. La cosiddetta combriccola, i padroni del partito hanno fallito, la lezione della sconfitta politica e sociale non gli è bastata. Il clan dei soliti ignoti non è idoneo al governo della città, sono gli stessi di sempre che se la suonano e se la cantano e del futuro della città poco gli importa. I cosiddetti unti dal niente hanno la pesante responsabilità, in quanto incapaci di assumere iniziative adeguate, una strategia a costruire le condizioni della vittoria e di fare aggregazione. Bisogna mandarli a casa, sostituirli con persone credibili da farci vincere, un gruppo coeso attorno ad un progetto politico da poter governare, sembrerebbe facile, invece è una operazione difficile, anzi impossibile grazie alla rassegnazione ed alla sudditanza di quei Coriglianesi debitori dei favori avuti. Mi chiedo se serve ancora a qualcosa essere fedele ad un centro sinistra senza ideologie, bravo a raccontare chiacchiere e che governa con la destra, delegittimando la magistratura. A livello di consiglio comunale non sono credibili, sono diventati tutti democristiani, non fanno opposizione, anzi fanno a gara per non rimanere fuori dalla divisione della torta. Di reale c’è solo la fregola a candidarsi alle regionali, ci provano pur sapendo che sono candidati di bandiera e che non andranno lontano poiché da sempre distanti anni luce dalle esigenze del popolo. Il risultato sicuro è che il territorio, non avrà rappresentanti in seno all’assise regionale. Il gruppo dirigente attuale è nato come incontro tra due correnti contrapposte: Pacenza- Genova, bipolarismo da anni pienamente metabolizzato dal PD e dai cittadini, cittadini oramai demoralizzati da politici inconcludenti a cui non vale sacrificare il loro tempo libero per migliorare la condizione della città. In tutti questi anni non hanno creato occasioni per una dinamica più aperta, più libera, hanno imposto soltanto la loro cultura politica e le dinamiche tutte interne al gruppo dirigente. Il PD locale con il suo confuso assemblaggio culturale; tutti contro tutti si rifà ad una ideologia neo conservatrice, comoda all’egemonia ed agli interessi dei soliti. Ne è derivato lo svuotamento del partito e il logoramento di quella coscienza civile che fu una risorsa decisiva nella lotta alle disuguaglianze, il risultato, è la evidente difficoltà nella capacità di attirare interlocutori, soggetti sociali e simpatie. I pregiudizi di questi signorotti sulla mia persona sono venuti a galla nel momento in cui ho chiesto in confidenza ed ufficiosamente la tessera del PD locale ad un ex segretario. In poche parole mi è stato fatto capire che non potevo entrare nel Pd perché non sono in viso al gruppo dirigente in quanto fedele alle mie idee, sarei un soggetto in netto dissenso con la classe dirigente, così come anche gli altri componenti del Movimento, il quale voleva confrontarsi e discutere all’interno di questo partito per progettare insieme quei percorsi necessari per il rilancio della nostra città. Invece ci è stato consigliato garbatamente di lasciar perdere anche perché il gruppo dominante non ha l’elasticità mentale per tollerare le nostre idee anche se condivisibili. Come non bastasse mi sono sentito dire: tu ed i tuoi amici sareste una presenza sgradita ed indesiderata. La tentazione di abbandonare tutto è grande, potrei fare come fanno tutti, usare la politica per farmi i miei interessi, non fosse altro che godo di rispetto in ambienti politici che non si rifanno alla sinistra, e che a differenza dei tanti “cafoni”che a parole si rifanno alla sinistra hanno rispetto e simpatia per chi viene da storie politiche diverse da loro.
Corigliano Centro storico un progetto per non morire: Giorgio Luzzi