-La presente per informarLa che il Dipartimento “Tutela della salute” della Regione Calabria, con decreto n 8397 del 11/7/2014 ha disposto che l’importo in liquidazione (..)deve essere ripartito agli aventi diritto con reddito inferiore a 24 mila euro,nella misura del 32,54%!–
Poche righe di una laconica lettera hanno informato un nostro concittadino di 56 anni, sottoposto a trapianto renale alcuni anni orsono, che per il restante 67,46% delle eventuali spese sostenute per curare la Sua persona, dovrà provvedere di propria tasca.
La perentoria comunicazione del Dipartimento “Tutela della Salute”(Sic!)della Regione Calabria, pone fine a quanto previsto dalla LEGGE REGIONALE 11 agosto 1986, n. 36Interventi in favore degli uremici.(BUR n. 49 del 18 agosto 1986)che al comma 3 dell’art 2 ,tra l’altro prevedeva “3. Il rimborso si riferisce alle spese sostenute nei viaggi effettuati: per gli esami preliminari e la tipizzazione tessutale; per l’intervento di trapianto renale per tutti i controlli successivi, non che per le complicanze derivanti dallo intervento.” La legge interpretava l’esigenza di solidarietà verso le persone e le famiglie con forti disagi economici, che spesso per potersi garantire la possibilità di sopravvivenza e di cura dovevano pesantemente esporsi dal punto di vista economico. Nel caso specifico ,il reddito mensile del nostro concittadino non supera le mille euro mensili, con l’aggravio di una grave patologie che grava su un congiunto.In ogni società con un minimo di sensibilità civica e solidale,le persone con gravi patologie dovrebbero essere in cima alle scelte politiche, ma il nostro tempo, od ancor meglio alcuni uomini di potere di questo tempo, sembra assolutamente impermeabili alla sofferenza ed al disagio di quanti hanno avuta meno fortuna. In una Regione che lascia basiti per inefficienza e sprechi, risulta irricevibile la fredda sospensione di un diritto per conto di criteri assurdi di “bilancio”. La vita e la salute non possono essere in nessun momento variabili dipendenti di criteri monetari.Desta stupore l’assoluto silenzio di quanti hanno ruolo e voce in questa morente legislatura regionale.Del resto ci tocca registrare l’assoluta insensibilità verso le politiche di protezione sociale verso le famiglie deboli ovvero verso le soggettività non autosufficenti. Nella nostra regione si spende meno di un decimo delle regione del centro nord!!Ma neppure questo è argomento che sembra scuotere le coscienze .Una Terra che non pone al primo posto la solidarietà verso quanti sopravvivono nel disagio, non ha grandi speranze da riporre nel proprio futuro. Non ha molto da lasciare in eredità alle prossime generazioni. Qualsiasi persona dotata di un minimo di dignità risulta deve risultare inaccettabile lasciar correre sotto traccia un appello di dolore, che viceversa deve essere raccolto e trasformato in paradigma di speranza per una nuova umanità.
Angelo Broccolo SEL