Finalmente, è proprio ora di dirlo, la ridda di indiscrezioni sul toto-candidature in vista delle imminenti elezioni provinciali è terminata. Con buona pace di coloro i quali concorreranno o meno per il ruolo di presidente o di consigliere dell’Assise cosentina, profondamente mutata a seguito di una riforma che non vedrà più i cittadini recarsi alle urne per scegliere i propri rappresentanti. Ciò nonostante, trattasi sempre e comunque di una competizione, di un momento di rinnovo istituzionale.
Qualche parola, allora, sui candidati locali. Nessuna presenza, come volevasi dimostrare, della paventata candidatura, addirittura alla Presidenza della Provincia, del sindaco Geraci. Evidentemente, il totale silenzio piombato dal resto della città e del comprensorio ha fatto ritornare sui loro passi, saggiamente, i tre capigruppo di maggioranza che l’avevano proposta.
Tre i candidati alla carica di consigliere, tre coriglianesi di diversa estrazione politica e dalla differenza anagrafica. Spezzano per il centrosinistra, Bruno e Campolo per il centrodestra.
Diciamola tutta: ormai, eccezion fatta per chi ha una ben precisa appartenenza ideologica e/o partitica, si vota la persona, le sue qualità, la speranza di cambiamento che può più o meno rappresentare. E qui, in questo caso, non ce ne vogliano gli altri, si coglie con soddisfazione la presenza, in liste di numerosi “over”, di Campolo, consigliere comunale d’opposizione. Anzitutto, perché è giovane. E questo, evidentemente, s’inquadra nel solco di mirate scelte operate dai vertici di Forza Italia. Un giovane non può che far bene in un Consiglio provinciale che punta ad essere rinnovato. Poi, per alcune considerazioni squisitamente politiche. Ogni tanto giova ricordarsi di chi ha saputo resistere, in tempi non sospetti, alle lusinghe del potere sempre e comunque. Nel caso di Campolo, si rammentino le dimissioni (le uniche formali) dal precedente Consiglio Comunale prima che questo venisse sciolto per le motivazioni che tutti conosciamo, nonché, nel medesimo contesto istituzionale, a differenza di altri, la scelta di non seguire Geraci, il suo nascituro gruppo pro Scopelliti ed il suo futuro cammino politico che oggi, pur avendolo portato nuovamente a sedere sulla poltrona di sindaco, lo vede fortemente minato nella credibilità e nella fiducia da parte dell’elettorato coriglianese per come sta gestendo la città.
GIORDANO BRUNO