“Ricevi le offerte del popolo santo per il sacrificio Eucaristico. Renditi conto di ciò che farai, imita ciò che celebrerai, conforma la tua vita al mistero della croce di Cristo Signore”. E’ uno dei passaggi salienti della liturgia celebrata domenica scorsa nella chiesa di Schiavonea per la ordinazione presbiteriale di fra Fabio Antonio Fortunato.
E’ stato mons. Salvatore Nunnari, arcivescovo della diocesi di Cosenza-Bisignano nonché presidente della Conferenza episcopale calabra, a imporre le mani sul capo del nuovo presbitero in una chiesa stracolma di gente e dove l’emozione per una cerimonia davvero particolare e sentita era facilmente palpabile. Presenti anche il sindaco di Corigliano, Giuseppe Geraci, e l’assessore del comune di Bisignano, Damiano Grispo. Una vera festa, si diceva, perché l’ordinazione sacerdotale è sempre un momento di grande emozione, di fede e di gratitudine a Dio che, donando i pastori per la sua Chiesa, fa sentire al suo popolo l’amore forte e fedele con cui lo guida. Nella sua omelia il Vescovo ha messo in evidenza che la vocazione e il sacramento dell’ordine sono un dono di Dio, frutto di una sua libera e gratuita iniziativa che la Chiesa accoglie e celebra. Poi ha esortato fra Fabio a conformarsi a Cristo, a tenere fisso lo sguardo su Cristo crocifisso: questa sarà la forza e, se così può dirsi, l’efficacia del suo ministero. Nell’intima unione con Cristo crocifisso, la cui croce l’ordinando abbraccia per amore di Dio e della Chiesa, esso sarà plasmato e trasformato e potrà – prima che dirsi e fare il sacerdote – essere uomo consacrato a Dio. Ma la festa per la comunità di Schiavonea è stata ancor più particolare perché l’ordinazione di fra Fabio Antonio Fortunato è avvenuta 24 anni dopo l’ultima ordinazione, in ordine di tempo, svoltasi sempre a Schiavonea. Era infatti il primo luglio del 1990 allorquando l’allora vescovo della diocesi di Rossano-Cariati, mons. Serafino Sprovieri, ordinava sacerdote don Alfredo Pisani.
Giacinto De Pasquale