A Piana Caruso il plesso delle elementari non è ancora pronto e l’anno scolastico forse comincerà mercoledì. Problemi e proteste al comprensivo “Leonetti Senior” di Schiavonea.
Non hanno avuto il buon senso di tacere – una volta tanto – il sindaco di Corigliano Calabro, Giuseppe Geraci, e l’assessore comunale alla Pubblica Istruzione, Tommaso Mingrone. I quali alla vigilia dell’inizio del nuovo anno scolastico avevano fatto giungere il loro pubblico augurio alla comunità scolastica cittadina affermando, in conclusione del loro messaggio stracolmo di luoghi comuni, che «il futuro non si aspetta, si prepara».
Già. Com’è noto l’anno scolastico 2014-2015 è ufficialmente cominciato lo scorso 15 settembre – esattamente una settimana fa – ma il Comune di Corigliano Calabro sta negando il diritto a frequentare la scuola a un gruppo di bambini che per obbligo dovrebbe frequentarla.
Una cosa inaudita, gravissima.
Accade nella contrada montana di Piana Caruso.
Dove gli undici bambini iscritti al locale plesso di scuole elementari – i cui nuclei familiari risiedono tra Piana Caruso ed altre due contrade montane, Baraccone e Simonetti – sono rimasti a casa per tutta la settimana.
Potranno cominciare le lezioni non prima di mercoledì prossimo. Forse.
Sì, perché il nuovo locale preso in locazione dal Comune per essere adibito a plesso scolastico dovrà essere reso agibile attraverso una serie d’adeguamenti strutturali.
Che sono ancora in corso!
Problemi si registrano pure nella popolosa frazione marina di Schiavonea.
Dove i genitori degli alunni che frequentano l’istituto comprensivo “Leonetti Senior” protestano da giorni per la non completa idoneità dell’edificio scolastico.
Che presenterebbe diverse finestre ed infissi rotti.
Sull’infelicissimo avvio dell’anno scolastico coriglianese interviene il sindacato Cgil per bocca dei segretari Giuseppe De Lorenzo e Giuseppe Guido: «Anche il servizio di scuolabus partirà con ritardo e a copertura limitata, col costo degli abbonamenti di trasporto per molte famiglie proibitivo: è del tutto inspiegabile – denunciano dalla Cgil – l’avvio con ritardo del servizio che secondo quanto ci fanno sapere dal Comune dovrebbe partire dal primo ottobre, e quindi con ben quindici giorni di ritardo e di disagio per migliaia di alunni e di famiglie. Inoltre – continuano De Lorenzo e Guido – i servizi di mensa sono annullati o ridotti e gli asili nido sono chiusi: è questo il “diritto allo studio” a Corigliano Calabro, dove una macchina comunale inefficiente non ha agito per tempo e dove non è ancora stato sciolto il nodo dell’assistenza agli alunni disabili che si vedono decurtati, o del tutto annullati i benefici d’assistenza».
Sì, è proprio vero, sindaco ed assessore: il futuro non s’aspetta, si prepara.