Pure l’avvocatura comunale è rigorosamente “esterna”. Ed “amica”. Negli Stati Uniti d’America si chiama “Spoil system” e premia le migliori professionalità vicine all’amministrazione in carica, a Corigliano Calabro serve a gratificare gli “amici”, e in molti casi a dare lavoro a chi non ne ha magari proprio per incapacità professionale.L’amministrazione retta dal sindaco Giuseppe Geraci ha di recente approvato l’elenco dei propri 15 avvocati di fiducia esterni, di durata annuale nell’incarico.
Dal palazzo dicono che «s’interrompe una pessima prassi consolidatasi negli anni, che aveva ingolfato la capacità difensiva dell’ente con un accumulo esagerato di pendenze e ritardi nei procedimenti giudiziari, mandati occasionali e ovviamente spese ed esiti senza controllo alcuno. Con l’introduzione del meccanismo del tetto alle parcelle si argina il caos in questo settore delicato, si restituisce efficienza all’Avvocatura e si riducono le spese di giustizia»: a onor del vero il «meccanismo del tetto alle parcelle» l’aveva già introdotto un predecessore di Geraci, l’ex sindaco Armando De Rosis. In merito al contenzioso giudiziario del Comune, l’attuale primo cittadino parla di «una voragine con un quadro di complessiva incertezza e di disattenzioni gravi che hanno ingigantito la già notevole mole di debito del Comune».
Geraci fa riferimento a «una recente nota dell’Avvocatura comunale a firma del responsabile Antonio Longo, nella quale vengono illustrate analisi e proposte al fine di arginare maggiormente la spesa per la difesa legale dell’Ente, e nella quale si fa esplicito riferimento a una precedente gestione scellerata nel settore e a dati ritenuti inattendibili per diverse somme richieste all’ente».