Dopo più di cinque anni di gestione, con rammarico e delusione, ci vediamo costretti a lasciare il Centro di Eccellenza. Il bilancio di questi anni è sotto gli occhi di tutti. Prima che il Centro di Eccellenza si aprisse, i pregiudizi erano tanti, si sentivano preoccupazioni di ogni tipo, lo scetticismo era diffuso.
Quando nel 2008 il Centro è stato inaugurato erano in pochi a scommettere sul suo buon funzionamento. E invece in questi anni al Centro di Eccellenza si sono svolte centinaia di manifestazioni, grandi e piccole. Ha ospitato iniziative sociali e culturali. Ha dato spazio a giovani ed adulti.
Ma al di là della quantità e qualità di eventi ospitati crediamo di avere vinto la scommessa più importante: fare del Centro di Eccellenza un Luogo della Città. Un Luogo della Città nel quale ci si raduna, si scambiano opinioni, le organizzazioni si riuniscono, i comitati si possono incontrare, si possono svolgere conferenze e convegni, eventi sociali e culturali, manifestazioni musicali ed artistiche.
Se ci si pensa la nostra Città è andata perdendo negli anni proprio luoghi identitari: piazze, vie, chiese, monumenti, sedi politiche, sindacali, sociali.
Le trasformazioni disordinate che la nostra Città ha subito ha cancellati questi luoghi dalla memoria collettiva, e a volte anche proprio eliminati e abbattuti fisicamente. Ed ogni volta che uno di questi Luoghi, fosse stata una scuola, una piazza, una via con i suoi negozi, un circolo per anziani, una biblioteca, ha smesso di essere Luogo della Città, è come se una luce si fosse spenta, e nella nostra Città, nel tempo, nella disattenzione di tanti, troppe luci si sono spente, troppi Luoghi, hanno smesso di esistere, e la Città è diventata più buia.
Per ciò pensiamo che è della rinascita di nuovi e vecchi Luoghi, veri presidi istituzionali, che la nostra Città ha bisogno. Quello che è successo nella nostra Città negli ultimi anni, quello che avviene oggi, quello che accadrà, in parte dipende dalla presenza o assenza di Luoghi della Città. Anche il dibattito sull’ordine pubblico rimane monco se non si riconosce la necessità di Luoghi della Città. E’ vuota retorica affermare che la criminalità non si combatte solo con le forze dell’ordine, se poi non si fa nulla per mantenere vivo il tessuto sociale e culturale della città, se non lo si sostiene, se non lo si incentiva; se i Luoghi vengono con disinvoltura e superficialità abbandonati o lasciati perire, senza coglierne invece il profondo senso.
La nostra associazione per suo stile e per sua scelta non entra in polemica con le istituzioni pubbliche, non esprimere la nostra opinione ci sembra però anche una mancanza. Quindi, senza alcuna volontà polemica, non possiamo non manifestare il nostro dissenso rispetto alle scelte che l’attuale Amministrazione Comunale sta compiendo nel settore sociale e culturale.
La conclusione a cui siamo giunti, di non partecipare alla gara per la gestione e di lasciare il Centro di Eccellenza è maturata a seguito della decisione dell’Amministrazione Comunale, in netto contrasto con il Regolamento di Gestione che all’articolo 4 parla di “gestione integrata”, di trasformare il rapporto tra il Comune di Corigliano e l’Ente gestore del Centro di Eccellenza da rapporto di collaborazione e cogestione a rapporto commerciale dettato dal mero mercato.
E’ un principio che viene stravolto che è anche sostanza. Pensare di ricavare delle entrate per l’Ente altera la funzione del Centro.
Noi pensiamo che il “guadagno” delle Amministrazioni Pubbliche, relativamente alle strutture sociali e culturali, e anche sportive, sta nel fatto che queste strutture funzionino e rendano un servizio ai cittadini, siano appunto Luoghi della Città, Luci della Città.
Sono scelte. E non crediamo che siano scelte dettate da obblighi finanziari o da Regolamenti, spesso piegati a proprie volontà. Sono piuttosto precise e legittime scelte di questa Amministrazione Comunale, di cui porterà la responsabilità. Scelte non solo di carattere economico, che cambiano la natura e la funzione della struttura, che non dovrebbero essere camuffate.
Durante la nostra gestione, dalla grande maggioranza dei dipendenti comunali (sia del settore manutentivo che del settore dei servizi sociali) abbiamo ricevuto una sostanziale collaborazione, a loro va il nostro grazie.
Un grazie dobbiamo a tutti i volontari che in questi cinque anni hanno reso possibile la gestione della struttura, garantendo l’apertura per l’intera giornata di tutti i giorni non festivi di ogni anno, anche questo crediamo non sia un risultato da poco, senza di loro non ce l’avremmo fatta, grazie ancora.
Per le nostre responsabilità lasciamo un patrimonio di esperienza; un bagaglio di conoscenze e di buone prassi, a disposizione di chi vorrà utilizzarlo. Speriamo non sia disperso.
In ogni caso, auguriamo una futura positiva gestione che non snaturi il Centro. Posti ancora comunemente riconosciuti essere Luoghi simbolo della Città ne sono rimasti pochi, non vogliamo che un’altra luce in questa Città si spenga.
Noi, proseguiremo le nostre attività nella nuova sede che sarà aperta a tutti in via Maria Montessori: Formazione e Progettazione Sociale, Pubblicazione Periodico “Mondiversi”, Servizio Civile, Centro Antiviolenza; e continueremo ad organizzare eventi culturali e sociali. Fiduciosi che i cittadini apprezzino le cose che facciamo e ci diano una mano.
Associazione Mondiversi onlus