Dietro le quinte dell’operazione “maggioranza bulgara” vi sarebbe la regìa del capogruppo e segretario provinciale UdC Cataldo Russo
I bulgari. Una maximaggioranza stile Est Europa d’un tempo anche recente per il sindaco di Corigliano Calabro Giuseppe Geraci?
Sembrerebbe proprio così. Sgombriamo il campo da dubbi. L’allargamento – non politico ma di fatto – della maggioranza in Consiglio comunale a sostegno del primo cittadino non è stato richiesto dal diretto interessato.
E’ stata la minoranza – “opposizione” non è stata mai parola loro ben gradita – ad offrirsi spontaneamente a Geraci, quale unica soluzione per avere un seppur minimo di visibilità politica che possa celare le sue colossali deficienze nell’incalzare, nel controproporre e – all’occorrenza – nel denunciare eventuali fatti di malamministrazione.
L’allargamento di fatto della maggioranza-Geraci viene mascherato e travisato in nome della «responsabilità» sui grossi problemi che attanagliano una città da anni in crisi profonda, comatosa, sotto ogni tipo di profilo.
E la minoranza incassa i pubblici ringraziamenti da parte del sindaco a seguito dell’approvazione, nella seduta del Consiglio comunale tenutasi lunedì, della tariffa relativa all’imposta unica comunale.
«Un patto per la città, ecco cosa è emerso dall’atteggiamento positivo dei consiglieri di minoranza, oltre che di maggioranza, verso i punti da approvare, alcuni dei quali sono stati approvati all’unanimità ed altri con l’astensione della minoranza», ha dichiarato Geraci.
A sollecitare tale «impegno per la città» a tutto il Consiglio comunale era stato lo stesso primo cittadino, il quale adesso non ha alcuno “a nemico” tra Partito Democratico, Unione di Centro, Forza Italia, Movimento Cinque Stelle e liste civiche di minoranza che vanno a sommarsi di fatto alla maggioranza civica di centrodestra scaturita dalle elezioni comunali di poco più d’un anno fa.
Dietro le quinte – secondo i beneinformati – vi sarebbe l’eccezionale regìa del consigliere capogruppo dell’Unione di Centro, Cataldo Russo, il quale ricopre pure, com’è noto, la carica di segretario provinciale del partito di Lorenzo Cesa e Pierferdinando Casini.
E sempre secondo i beneinformati proprio attraverso il “favor” politico di Russo, Geraci acquisterebbe forza rispetto ai suoi maltollerati tentativi di condizionamento da parte dell’ormai per lui ingombrante figura politica che – seppur dall’esterno – l’aveva fortemente sostenuto in campagna elettorale ipotecandone la vittoria: Giovanni Dima.
Già, perché il sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale avrebbe cercato di mettere naso e bocca su tante, troppe cose, in questi primi quindici mesi d’amministrazione Geraci.
Con lo stesso sindaco che oggi però sarebbe “stanco” a tal punto che l’avrebbe confessato a più di qualcuno.
In effetti, pure qualcuno dei sei consiglieri comunali di maggioranza “vicini” a Dima si starebbe affrancando dall’ombra del sottosegretario regionale aderendo alle sollecitazioni di Geraci.
Il “refrain” sarebbe che Dima da qui a qualche settimana non avrebbe più alcun tipo di peso politico (salvo in caso d’una candidatura a consigliere regionale che però dal diretto interessato non viene neppure ipotizzata) mentre Geraci è e resta il sindaco di Corigliano Calabro…