C’è bisogno di un cambiamento radicale nel rapporto tra le sue forze, ci si apra al dialogo, ai bisogni sociali e umani, si mettano da parte i vecchi pregiudizi, si sconfiggano le vecchie e nuove paure che hanno contribuito alla scomparsa della sinistra, una sinistra, quella calabrese in parte rappresentata da politici subalterni al Pd in cambio di qualche poltrona in consiglio regionale.
In una fase di completo degrado politico e confusione in cui vivono la Regione Calabria, l’Italia e le periferie c’è bisogno di una sinistra rinnovata- compatta – moderna, aperta al superamento delle ideologie oramai anguste e non più in sintonia con la contemporaneità della società. Una sinistra attenta alle vicende ed ai veri problemi attuali, in primis il lavoro, una adeguata sanità come diritto esteso a tutti ed anelito qualificante di politiche con connotazioni, motivazioni sociali forti, politiche mirate ad un pensiero nuovo nel proporre condizioni contingenti alle nuove sfide del mercato globale ed alle esigenze del sempre più bistrattato mondo del lavoro. Nella nostra regione c’è urgente bisogno di un rapporto nuovo tra politica e lavoratori, disoccupati, giovani ed il mondo imprenditoriale. Il nuovo governo regionale, si spera di “Sinistra”, dovrà alzare la voce dopo decenni di silenzio con il governo nazionale affinché si affronti, e questa volta seriamente il problema Porto di Corigliano, dovrà impegnarsi affinché la struttura abbia una collocazione ben precisa nel bacino del Mediterraneo non fosse altro che è l’unica realtà nella Piana di Sibari capace, se ben sfruttata di produrre posti di lavoro e sviluppo. C’è bisogno di sinistra anche per evitare che si abbiano a verificare ancora una volta le politiche clientelari del governo di centro destra a guida Scopelliti come le tante altre a guida centro sinistra. Affinché la rinascita della sinistra e della Calabria vada a buon fine è necessario che la partita inizi dagli enti locali e sia alternativa al Pd, un partito con connotazioni sempre più Democristiane e Berlusconi dipendente, caratteristiche queste che hanno mutato in negativo i rapporti di forza a sinistra. L’obbiettivo è far rivivere, assieme al sindacato più progressista l’incanto sempre più suggestivo delle battaglie per i diritti e dei doveri e che hanno visto in campo il cuore pulsante delle ingiustizie a cui è sottoposto quotidianamente il mondo del lavoro in generale in una Calabria ed in un’Italia oramai consegnata alla rassegnazione, al qualunquismo e rigetto della politica che soffiano robustamente. I decreti legge del governo Renzi sul tema del lavoro sono semplici placebo, specialmente ora che si sono esauriti gli antichi margini di uno sviluppo capitalistico che consentivano politiche socialdemocratiche. Per risolvere tali problemi non bastano più il riformismo e l’assistenzialismo fatti su misura al politico per ingrassare il suo potere, ci vuole un profondo rinnovamento di indirizzi e di assetto del sistema Italia, questo deve essere la missione della sinistra, questo deve essere l’impegno. Corigliano può essere la fucina di questo inizio, può essere la cartina al tornasole per tutta la Calabria specialmente in previsione delle elezioni regionali, nessuno deve tirarsi fuori, in particolare Sel, Rifondazione Comunista, Psi, Idv, i movimenti e le associazioni a vocazione progressista, incluso coloro che invocano Berlinguer e la questione morale. In questa fase, per fare dei nomi, c’è bisogno del prof. Armando De Rosis, dell’ing. Cosimo Esposito, del prof. Pietro Donnangelo e di tutti gli altri, ma soprattutto c’è bisogno dell’impegno attivo dei giovani per rinnovare la sinistra e le istituzioni. Basta con le rendite di posizioni, basta col firmare cambiali in bianco, Questa è l’occasione per incontrarsi, per contarsi in un dibattito che non sia solo ideologico ma soprattutto non ingeneri false aspettative. Ripartire da Corigliano è l’occasione per concordare una linea unitaria e la candidatura di persone capaci di rappresentare degnamente il nostro territorio in previsione di un candidato a Presidente alle elezioni regionali, espressione della sinistra, non fosse altro che il Pd calabrese, orgoglioso della sua continua metamorfosi non deluderà i suoi elettori, gli farà digerire con forza l’alleanza con l’Udc palesemente sponsorizzata nel tour pre primarie nelle periferie per poi partorire nelle segrete stanze ed essere poi battezzata e presentata a cosa già avvenuta agli elettori del Pd. Si spera che l’elettorato del Partito Democratico questa volta faccia sentire la propria dignità, non accetti l’imposizione dall’alto o di una singola persona convinto di avere già la vittoria in tasca.
Luzzi Giorgio per il movimento centro storico: Un progetto per non morire.