Tra poco più di un mese, esattamente il 10 ottobre, saranno 20 anni che l’Opera salesiana è presente stabilmente in città. Una missione importante che ha visto il 25 maggio 1997 la inaugurazione della “Casa dei giovani”. Una presenza questa dei salesiani che ha segnato in maniera profonda la vita della comunità parrocchiale coriglianese, che è servita e continuerà a servire la formazione umana, culturale e fisica di tanti giovanissimi.
Ecco perché ogni avvenimento che avviene all’interno di questa comunità viene seguita con un certo interesse dai coriglianesi, i quali dimostrano di essere legati al lavoro portato avanti dagli operatori salesiani. Così la notizia di alcune novità che riguardano l’Opera, soprattutto per quanto riguarda alcuni avvicendamenti tra gli operatori, è notizia che interessa la comunità perché poi, inevitabilmente il contatto quotidiano con questo o quel parroco ti segna in maniera profonda. Così sabato sera nella chiesa dei Santi Leone e Nicola allo Scalo, alla presenza dell’ispettore dell’Ispettoria Meridionale dei salesiani, don Pasquale Cristiani, è stato ufficializzato il “passaggio di consegne” tra don Angelo Draisci e don Natalino Carandente, nell’incarico di direttore dell’opera salesiana di Corigliano. Don Angelo dopo nove anni di permanenza in città è stato nominato ad altro incarico che svolgerà a Foggia. Altra novità che comunque era già nota da tempo è quella del trasferimento di don Tome Mihaj, parroco della chiesa dei Santi Nicola e Leone, che già dalla fine di agosto si trova a Pristina (Kossovo) per la sua nuova missione pastorale. In sostituzione di don Tome, ha detto don Cristiani, arriverà un nuovo parroco ma bisognerà attendere l’insediamento del nuovo vescovo della diocesi Rossano-Cariati, mons. Giuseppe Satriani, che come è noto avverrà il prossimo 25 ottobre. Per tornare a quanto avvenuto nel corso della santa messa di sabato sera il nuovo direttore don Natalino visibilmente commosso nel ringraziare per questo importante incarico ha voluto ricordare il lavoro svolto dal suo predecessore e quello del parroco don Tome. Inoltre ha sottolineato come intenderà svolgere la propria missione secondo il dettato di don Pascual Chavez Villanueva, Rettor maggiore dei salesiani, il quale a proposito della comunità salesiana ha detto che: “ I frutti, che ci attendiamo da una maggior consapevolezza e condivisione della comune identità, sono il rafforzamento dell’unità, del senso di appartenenza e della significatività della nostra Famiglia. Un’identità debole, infatti, genera frammentazione delle idealità, indebolimento dei legami e insignificanza nell’azione. Di qui l’invito rivolto a tutti i Gruppi perché ravvivino e potenzino la comune identità, così da farne dono a tutta la Chiesa”.
Giacinto De Pasquale