La presenza di amianto – materiale chimico molto pericoloso e cancerogeno per la vita dell’uomo – nel nostro territorio nonostante vi siano normative nazionali ed europee che ne impongono l’assoluta rimozione è ancora molto copiosa, massiccia. Emblema di questo pericolo è rappresentato dalla struttura comunale del c.d. “Autoparco”, luogo dove durante il giorno transitano e vi lavorano centinaia di persone e cittadini.
Questo “problema” c’è ed evidente. Vi è da dire che la suddetta struttura comunale è stata già contestata al momento del suo concepimento, che risale alla metà degli anni ’90 proprio quand’era Sindaco della citta’ l’attuale primo cittadino Giuseppe Geraci. Ma lo stesso non volle sentire ragione e si determinò difendendo il progetto che poi fu, così come oggi tragicamente si presenta, realizzato dando vita a un ammasso di amianto immerso nel verde della natura.
Oggi è arrivato il momento di porre soluzione a questo disastro ambientale che attenta alla salubrità della vita (oltre che del paesaggio e dell’ambiente circostante) di molti nostri concittadini. Ed è arrivato il momento perché il Governo, per opera di un disegno proposto dal ministro Lupi, ha emesso un decreto legge che prevede degli “eco-bonus”, ai quali tutte le amministrazioni comunali possono attingere per usufruirne sui propri rispettivi territori di competenza in maniera diretta o, predisponendo degli specifici bandi comunali, tramite i quali possono usufruirne quei cittadini che si trovano nella delicata problematica, nelle loro case o stabili di proprietà privata, della presenza di amianto (coperture, tubazioni ecc.) da smaltire.
Sarebbe utile, a questo proposito, sapere come si è “mossa” l’Amministrazione comunale: si è attivata per intercettare questi finanziamenti? E ancora di più, pensa che sia arrivata di eliminare quell’obbrobrio fatiscente di quell’ammasso di amianto concentrato in quei pannelli d’amianto che danno forma alla struttura comunale già sopramenzionata? O si aspetta ancora… magari aspettando qualche prescrizione europea, nazionale o regionale che ne obbliga l’abbattimento (magari poi da smaltire con i soldi dei coriglianesi)? O il Sindaco Geraci compie ripete oggi gli errori del passato, e mi riferisco alla vergogna del disastro ambientale (ma anche economico visto il contezioso legale aperto, oltre ai vari risarcimenti per i danni causati) causato all’inizio degli anni 2000 in c/da Cotrica?