E’ passato più di un anno dall’elezione del nuovo Consiglio Comunale e dall’insediamento della nuova Giunta Comunale. Penso sia superfluo aggiungere altri commenti sulle attuali condizioni della nostra Città; ritengo sia doveroso, però, da Cittadino di Corigliano, avanzare alcune riflessioni. E’ vero certamente che la gestione del nostro Comune dipende, nel bene e nel male, dalla sua situazione economico-finanziaria, in questo momento sicuramente non delle più floride:
in questo contesto, la prima preoccupazione di ogni buon Amministratore, quindi, è favorire il rientro da una pericolosa situazione deficitaria e rimettere la Struttura Comunale ed il territorio all’interno di un percorso di normalità, in cui le entrate pareggino le uscite. Auspichiamo che la strada tracciata vada in questa direzione. Contestualmente, però, un buon Amministratore non dovrebbe paralizzare altre attività necessarie alla gestione di un importante Comune come Corigliano, soprattutto per ciò che riguarda le attività di “prospettiva politica”, intese come competenze e capacità di offrire ai propri cittadini quegli indirizzi, quelle progettualità e quei servizi necessari ad una moderna società civile.
E’ proprio questo che ci sembra manchi completamente all’attuale gestione della Cosa Pubblica del nostro Comune: una necessaria “visione” che, pur nella situazione di crisi e di emergenza che viviamo, agevoli la condivisione dei sacrifici necessari che la popolazione dovrà sopportare nei prossimi anni. I sacrifici non devono escludere, infatti, la percezione, da parte dei cittadini, che chi amministra ha ben chiari i bisogni e le prospettive del territorio.
La mancanza di liquidità nelle casse del Comune non vieta al Sindaco di avviare progettualità ed attività a costo zero, necessarie ad una migliore condizione di vita dei propri cittadini: ci chiediamo, ad esempio, come mai, ad un anno dal suo insediamento, questa Giunta non ha ancora presentato un Piano Generale di riorganizzazione del Personale Comunale? Come mai non esiste ancora una bozza di Piano Commercio? Come mai non si parla di Piano Urbano del Traffico, nonostante l’articolo 36 del Codice della Strada lo prescrive come obbligatorio per i Comuni con più di 30.000 abitanti? E potrei continuare con altre problematiche. Il Sindaco di Corigliano le conosce bene, anche perché dovrebbe ricordare che da Consigliere Comunale le aveva condivise, quando sono state avanzate all’attenzione di chi amministrava la Città come interventi da attivare con urgenza nel nostro Comune.
La gravità della situazione politica della Città di Corigliano, pertanto, è proprio l’assenza di una visione da parte di questa Maggioranza, con una conseguente paralisi progettuale che si ripercuote sui lavori del Consiglio Comunale, i cui componenti, tranne pochi di buona volontà, appaiono già demotivati, e ciò è ancora più grave se si pensa che questo Consiglio Comunale è il primo democraticamente eletto, dopo la triste vicenda dello Scioglimento. E a ciò si aggiunge la preoccupante distanza che, dopo appena un anno, separa i cittadini di Corigliano dal Consiglio, testimoniata dalla sempre più scarsa partecipazione della popolazione ai lavori del Consiglio stesso, che si svolgono ormai nella solitudine e nell’indifferenza più totale. Il mio, quindi, vuole essere un appello, a chi ha l’onore di sedere in Consiglio Comunale, a non lasciarsi travolgere dal clima di “abulia politica” di questa Giunta, lavorando sulla creazione di una visione, con proposte concrete e necessarie al rilancio della nostra Città. Questo Consiglio, infatti, resterà in carica per altri quattro anni, per cui è doveroso, per ogni Consigliere Comunale, trovare gli stimoli e le risorse (non solo economiche, ma anche intellettuali) per proporre progetti e interventi di carattere strutturale, a sostegno del rilancio civile ed economico della nostra Città.
Carlo DI NOIA, già Consigliere Comunale della Città di Corigliano Calabro
Corigliano Calabro, 19 agosto 2014