Occorre un’Amministrazione di responsabilità “comunale”
Sono passati mesi da quanto Geraci ha ripreso la “guida” amministrativa della città. I problemi non sono certamente diminuiti, verosimilmente si sono moltiplicati, acuendosi nella loro forma iniziale. Assumendo così, gli stessi, maledettamente, una diffusione sempre più uniforme, capillare, su tutto il territorio. E questo perché manca una guida politica, manca una strategia politico-amministrativo, manca uno sguardo d’insieme che abbracci tutta la città e tutte le sue realtà.
Il Sindaco Geraci ci ha abituato a sentire bei discorsi ma non a vedere buone azioni, quelle concrete e coerenti con quello che è stato detto e dichiarato. E così si vive soffermandosi sui singoli “punti”, sui problemi singolari senza includerli in un agire più ampio e, appunto come si diceva un attimo fa, strategico.
Se non c’è progettualità e programmazione non c’è futuro, nel senso che non ci si può affrancare dal male se non si pensa a una possibile strada da perseguire. Finora il sindaco ha sempre e solamente posto attenzione sulla cassa, con il fine di non spendere soldi. Pensando che le risorse del Comune si possono gestire in questa maniera qui, senza un minimo piglio di creatività e di dinamicità: senza progetti, senza creatività programmatica non si va da nessuna parte. E cosi facendo, tutti i mondi possibili si riducono, si comprimono nella triste realtà che ogni giorno ci apprestiamo a vivere.
Allora ecco che occorre reagire a questo stato di cose. L’immobilismo, la superficialità il pressapochismo di questa Amministrazione ci sta strozzando, sta sopprimendo la speranza di ogni cittadino e di tutto il territorio.
Inutile dire che il malcontento che serpeggia tra i cittadini ha assunto livelli di esasperazione. Qualche consigliere comunale nell’ultimo Consiglio faceva presente che se le cose di questa Città vanno male non è soltanto colpa del Sindaco e dei suoi assessori, o meglio nell’immaginario collettivo del “popolo” diventano tutti (maggioranza e opposizione, Sindaco e Giunta) responsabili. Ed è vero è così.
Ecco che allora a questa “staticità” amministrativa, a questa difficoltà a trovare la via d’uscita il Sindaco deve aprirsi, concretamente però e non con ambigue e a falsi intenzioni solo di facciata, alla città e soprattutto a tutti i consiglieri, partiti e movimenti. Perché solo col contributo di tutti, coinvolgendo ogni “sensibilità” politica, si può uscire dal cono d’ombra dove questa Giunta e questo Sindaco si sono andati a cacciare e con essa la Città.
Un’autorevole esponente politico della città, dotato di senno e di buon senso valori e qualità proprie degli uomini “moderati” della cultura e della ragione, per uscire da questo stato di cose molto deficitario da tutti i punti di vista, la costituzione di un’Amministrazione comunale di salute pubblica. In altri termini il Sindaco dovrebbe sedersi a un tavolo convocando tutti i partiti, i consiglieri comunali e gli uomini saggi che il paese ha come propri figli e stabilire insieme un cronoprogramma, politico amministrativo, da seguire nei prossimi mesi.
Questa sarebbe la “mossa” giusta, perché si stabilirebbe una coesione di principio e di forze in grado di dare respiro e dinamicità all’agire amministrativo.
Sindaco, non continui col suo agire solitario e silenzioso, a trascinare questa città nelle secche più asfissianti. Altrimenti quando se ne sarà finalmente accorto sarà troppo tardi.