Chi non ha dimora in un palazzo aristocratico o in un discreto convento, è affrancato da obblighi nobiliari o da vincoli canonici. Trascorre, così, il suo tempo in libertà, in una qualche civile abitazione di una qualche strada dell’antica città, che prende nome dal ‘predio di Corelio’. Ogni tanto, si concede uno strappo, sempre, però, nel rispetto delle buone maniere.
A costui si perdoni, allora, questo ‘matutinus’, in fondo, una fanciullesca divagazione, che non ha sottintesi, anche quando, come oggi, raccomanda ‘comprensione’ per i responsabili di un finanziamento perduto o per quegli altri che hanno reso inutile ed improduttivo un consiglio comunale sull’ordine pubblico, che pur doveva dire qualcosa. Allora, comprensione sempre? Sì. Anche quando ci sarebbe da piangere? Certo. Almeno fino a vincere il ‘Premio Nobel per la Comprensione’.