Tutti quanti ricorderanno che nei mesi scorsi il sindaco Geraci indisse dei comizi allo Scalo, al Centro Storico, a Schiavonea e, su richiesta dei cittadini di quella frazione, a Cantinella. Si pensava che il primo cittadino dovesse comunicare, a distanza di circa un anno dalla sua elezione, alcune decisioni di vitale importanza, alcuni provvedimenti assunti o da assumere, alcune notizie d’interesse generale.
I comizi, invece, si rivelarono una cocente delusione: un raduno di assessori, consiglieri di maggioranza e sostenitori per ascoltare da Geraci, col suo solito fare roboante, la situazione già nota della grave crisi finanziaria del Comune, il piano di risanamento, il pericolo per ora scongiurato del dissesto… Poi, una serie di accuse e dichiarazioni al vetriolo nei confronti di alcuni cittadini, indicati ma mai espressamente menzionati.
Riferimenti ad avversari del sindaco: il rappresentante di un comitato per il centro storico da sempre impegnato per il recupero e la valorizzazione del borgo antico, alcuni giovani da anni impegnati in politica e “rei” di essere anche i protagonisti della movida coriglianese, l’autore di un libro sugli avvenimenti istituzionali recenti, ecc. Insomma, sembrava di trovarsi dinnanzi ad un bar anziché a pubblici comizi di un’Amministrazione Comunale di una città di oltre 40mila abitanti.
Si arrivò a parlare di malocchio, dell’influenza negativa che questi personaggi avrebbero sulla città e sul suo mancato sviluppo. Di qui l’ilarità generale dei giorni seguenti: Corigliano non va avanti, anzi va indietro, non per incapacità politica di chi ha responsabilità di governo bensì per alcuni privati cittadini “stregoni”.
Oggi, che un anno di Amministrazione è passato eccome e che si vive tra mille problematiche vecchie e nuove in una stagione estiva deplorevole, tra fatti di cronaca quotidiani ed episodi tragicomici legati proprio alla maggioranza che guida (!) la città, tra cattivi odori e disservizi, tra prostitute e randagi, e via di questo passo, ci si chiede: ma quei comizi anti-malocchio a cosa sono serviti? A distanza di alcuni mesi da quei comizi, cosa è cambiato e cosa è stato fatto, oltre a far pagare ai cittadini-contribuenti alcuni comunicati stampa di dichiarazioni di sindaco e giunta? Cosa è rimasto della volontà di scendere in strada e parlare coi cittadini? Quali provvedimenti e atti di pubblica utilità sono stati compiuti? Ciascuno potrà darsi le risposte opportune.
Di attuale e vero, purtroppo, resta il degrado morale e materiale che avvolge ogni giorno e sempre di più questa povera città, che pensava di salvarsi col ritorno a vent’anni fa. Resta, è cronaca di queste ore, un Consiglio Comunale chiamato a riunirsi per discutere di sicurezza e lotta al crimine, senza cittadini e senza alcuna decisione utile, mentre la città sprofonda nel caos e nell’incertezza. È forse anche questa colpa del malocchio?
GIORDANO BRUNO