Volendo prendere in prestito alcune frasi appartenenti al mondo del calcio possiamo dire: si è trattato di una gara amichevole noiosa giocata davanti a spalti deserti. Così possiamo definire il consiglio comunale sull’ordine pubblico celebrato venerdì sera nella sala riunioni di palazzo Garopoli. Eppure la tematica era ed è di drammatica attualità, fatto sta, che solo meno di una diecina di cittadini, peraltro abbastanza distratti, hanno seguito un dibattito durato oltre quattro ore
che ha partorito un rinvio alla conferenza dei capigruppo convocata per domani alle ore 13 per stilare il documento, che dovrebbe fare la sintesi delle varie proposte emerse, documento che poi dovrebbe essere approvato in un prossimo consiglio comunale che forse verrà messo in calendario per fine mese. Tutto qui. Eppure da oltre un mese in città il livello di guardia riguardo l’ordine pubblico è stato raggiunto, per non dire superato, tra furti, rapine, aggressioni, atti intimidatori, ebbene di fronte a tutto ciò ci si attendeva dal civico consesso un altro modo di prendere in esame la situazione. Ad iniziare, secondo noi, dall’inutilità di convocare un consiglio comunale, al quale qualcuno sperava, speranza secondo noi alquanto vana, potessero partecipare le forze dell’ordine e magari un rappresentante del prefetto. Ed in effetti venerdì sera erano presenti due rappresentanti della finanza ed il comandante dei vigili urbani. Dicevamo dell’inutilità di questa, a conti fatti, noiosa passerella, perché qualcuno avrebbe potuto suggerire che in casi del genere la tempistica è fondamentale. Ci spieghiamo meglio. Sarebbe stato quanto mai opportuno e abbastanza operativo convocare, già da tempo, una conferenza dei capigruppo che avrebbe dovuto stilare un documento da consegnare al sindaco. Quest’ultimo ricevuto il mandato dal consiglio avrebbe dovuto chiedere alla prefettura la convocazione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, ed in quella sede sviscerare le ansie, le paure, le attese di una città che indubbiamente ha paura per questa escalation criminale. Una volta verificate le risposte che prefetto, questore, e rappresentanti delle forze dell’ordine avrebbero fornite, il sindaco ne avrebbe dato informativa in consiglio e se, in caso di risposte non consone ai bisogni della comunità tentare l’ultima strada praticabile: chiedere un’incontro urgente al ministro degli interni, Angelino Alfano. Invece, non solo tutto ciò non è avvenuto, ma qui si rischia che i tempi per chiedere gli interventi dovuti si allunghino con tutte le conseguenze che sul piano dell’ordine pubblico potrebbero registrarsi. Per tornare al dibattito di venerdì sera alla fine su 25 consiglieri hanno parlato in 17, non hanno preso la parola Mauro, Caravetta, Gattuso, Algieri, Primavera, Altomonte e Campolo. Era presente anche il presidente del consiglio comunale di Rossano, Vincenzo Scarcello, il quale ha portato il saluto e la vicinanza della città bizantina. Il documento che sarà redatto domani dovrà tenere conto delle proposte formulate tra l’altro dai consiglieri Dardano, Spezzano, Russo, Avolio i quali hanno posto l’accento sulla necessità di rafforzare la presenza dello Stato sul territorio.
Giacinto De Pasquale