Un ‘premio letterario’ è cosa buona e giusta. Se originale, è cosa due volte buona e giusta. Se coinvolge associazioni ed operatori di settore, è tre volte buona e giusta. Se serve a rendere più chiara la conoscenza di un personaggio, è cosa quattro volte buona e giusta. Se ha una ricaduta sul tessuto culturale della città, è cinque volte buona e giusta.
Se ha la capacità di lasciare traccia di sé, è cosa sei volte buona e giusta. Se ha la forza di accrescere il prestigio della città, è sette volte buona e giusta. Se attrae l’attenzione di università e centri di ricerca, è cosa otto volte buona e giusta. Se stimola i laureandi a produrre tesi sull’argomento, è nove volte buona e giusta. Se produce, in vario modo, un effetto, diversamente impossibile, è cosa dieci volte buona e giusta. Se…nulla di tutto ciò, si lasci stare, per quel rispetto che si deve a chi sta nell’altro mondo.