Dal barbiere: un idraulico, un medico, un bancario, un tappabuche. Si parla del più e del meno, con una puntatina sul governo, sulla crisi e sui capricci del tempo. Ognuno dice la sua e tutti hanno qualcuno col quale prendersela. ‘Per fortuna, qui, in paese, ancora si campa – sostiene il bancario – perché, dopo tutto, Corigliano è ricca e qualcosa da fare la trovano tutti’.
L’idraulico e il medico, sia pure con qualche piccolo ‘ma’, gli danno ragione. Altrove, è peggio. Perde le staffe il tappabuche, il quale, con voce colorita, manda tutti e tre a farsi benedire. ‘Egoisti e ciechi, va bene per voi e non vedete null’altro’. Ha ragione. Da più di un anno, lui, è senza lavoro, tanto che sta vendendo anche i ferri del mestiere. Infatti, non lo chiamano più a tappare né buche, né buchette, né buchini. Perché? Perché Corigliano, già città degli archivi, vuol diventare città delle buche.