È scritto nei sacri testi che c’è un tempo per ogni cosa sotto il cielo. Dunque, anche un tempo per piangere ed un altro per ridere. Se appartieni a una parrocchia, il versetto ti sarà di grande conforto; se sei senza chiesa, ti converrà crederci lo stesso, almeno, per non morir disperato.
Certo, sarebbe bello se i due tempi avessero eguale durata, perché, mentre piangi, ti consolerebbe il pensiero che, quando sarà, prima o poi, riderai per lo stesso tempo. Hai pianto dieci minuti? Riderai dieci minuti. Hai pianto un’ora? Riderai un’ora. Mi sorge un problema: chi piange uno-due anni, riderà, poi, uno-due anni? Un onnisciente mi assicura che sarà proprio così. Che bello! A Corigliano schiatteremo dal ridere, per un bel numero di anni.