Prof. Iudicissa, non credo affatto che rideremo a crepapelle… ma piangeremo con la sofferenza e il patimento dell’anima
Il capriccio. Il dispetto. La sciocchezza di un pensare, di un agire. Sono i limiti di un’età immatura. Sono gli elementi che contraddistinguono la fase della vita in cui un uomo è ancora bambino e che, spesso, porta lo stesso a fare il “bighellone”. Sono questi, difatti, ahimè/ahinoi, i limiti che si ravvisano in alcune determinazione del Sindaco e della Compagine politica che lo sostiene.
Ma a differenza di quanto si può pensare qui, nel nostro caso, non siamo alle prese con il bambino monello e ostile all’insegnamento che il genitore-maestro impartisce ad esso, piuttosto siamo alle prese con l’atteggiamento puerile, bigotto e fuori da ogni logica che sta malamente e maledettamente contraddistinguendo l’azione politica di questi nostri amministratori.
Scorrendo la homepage del Blog ho letto che la Edilcamp Sas ha vinto il “ricorso” avverso al Comune. Fin qui niente di male, se però non ci fosse tutto un retroscena di carattere politico che l’ha sospinto, in avanti, fino ad arrivare al punto cruciale in cui è (e che tutti, più o meno sì, abbiamo letto) e cioè alla sentenza di un Tribunale.
Lo scenario politico di questa Città è triste, sempre più triste. E questa vicenda, nella sua intera evoluzione lo testimonia per l’ennesima volta. E non basta pagare dei giornalisti per farsi scrivere dei comunicati stampa che osannano il Sindaco e la sua azione amministrativa per coprire le proprie inefficienze, i propri limiti.
La Edilcamp premettiamo che è una (delle poche) imprese serie che ha sempre pagato le tasse, gli oneri di urbanizzazione e quant’altro, dimostrando una certa linearità di condotta. Infatti è una di quelle realtà imprenditoriali, della Città, che ha sempre dimostrato una omogenea integrità sia dal punto di vista etico che sostanziale. E questo, diciamolo pure, di questi tempi, specialmente in un contesto sociale-economico-imprenditoriale come il nostro poco ligio alle “prassi burocratiche”, non è un dettaglio, non è per nulla un dato di poco rilievo o di scarso valore. Anzi. E la storia, personale, famigliare e imprenditoriale dei titolari, coniugi Baffa, genitori di Alfio, consigliere comunale della consiliatura incarica, originari di San Cosmo Albanese ma da una vita “impiantati” in Corigliano, e che tutti conoscono, lo sta a dimostrare ineluttabilmente.
Veniamo al fatto che racchiude l’intera evoluzione di questa banale e, al contempo, triste, vicenda. Dicevamo il capriccio, o peggio il livore del dispetto, o peggio ancora la sciocchezza dell’ignoranza di affermare qualcosa come se fosse una verità certa e per questo non discutibile. Ebbene Alfio Baffa parte integrante di questa Compagine politica di Maggioranza ha avuto la colpa di essere figlio di genitori imprenditori e di credere nel valore dell’impegno politico; ha avuto la colpa del fatto che l’azienda dei suoi genitori, la Edilcamp, invitata dal Municipio a partecipare a una gara d’appalto per l’aggiudicazione della manutenzione delle strade cittadine, è risultata tra quelle con i requisiti idonei all’aggiudicazione di tali lavori. A quel punto, se ancora so leggere e se non ho inteso male l’evoluzione dei fatti, il Sindaco e parte della sua Maggioranza decidono di cambiare lo Statuto comunale e, in particolare, inserendo una norma atta a far decadere lo stesso esito della Gara.
E così, nelle more di questi interventi normativi comunali, la Edilcamp, da parte sua, si è vista subire un’ingiustizia e così ha inteso procedere col presentare ricorso alla Giustizia per vedersi riconosciuto il torto (o il sopruso) subito. E, a quanto pare, da qui tutte le ire del Sindaco, che per interposto soggetto politico, ha invitato il consigliere Baffa a dimettersi. Se non sono “rimbambulito” questi sono i fatti.
Dunque tutto questo non posso che definirlo grave. Tutto frutto di una superficialità politica, e di una chiusura culturale che non trova giustificazione nella realtà.
Tutto questo, tra le altre cose, ha avuto degli effetti deleteri sull’immagine delle Istituzioni e della Città tutta. Infatti sono questi gli atti che fanno perdere di credibilità il nostro Comune, screditando anche le professioni che vi lavorano all’interno. E poi, così facendo, è venuta meno la coerenza etica dell’Ente, poiché prima la siffatta ditta viene convocata e invitata a partecipare e poi, però, salvo qualche settimana dopo (perché? cosa si nasconde realmente dietro a tutto questo bizzarro atteggiamento dell’amministrazione comunale?) si cerca di allontanarla. Al netto di tutto questo poi, c’è anche un altro aspetto non da trascurare, in quanto il Comune, avendo perso il ricorso, probabilmente sarà costretto a far fronte a delle ulteriori spese, legali e di risarcimento danni, che graveranno sempre sul Bilancio comunale, cioè sulle tasche di tutti noi.
Tuttavia, arrivati sino a questo punto, come negare l’assurdità di quel comunicato stampa, contraddistinto da un tono saccente e quasi violento, aggressivo, con la quale si invitava il Baffa a rassegnare le proprie dimissioni da consigliere. Cose turche. Incredibili.Però Alfio Baffa chi è che l’ha voluto nelle proprie liste? Ecco: quando c’era da “portare” i “voti” e contribuire alla elezione del sindaco Geraci,era buono, poi , però , ci si è accorti che era figlio di imprenditori. E quindi essendo figlio di imprenditore non era più buono. Questo per fare leva sul populismo e la vulgate secondo i quali essere imprenditore, edili o di altro settore, significa essere poco trasparenti. Ma poi questa vulgata non può valere per la famiglia Baffa perché, con chi parli parli , ti dicono che sono imprenditori ossequiosi e rispettosi non solo della legge ma del buon senso comune. Quando si dice l’ipocrisia!
E allora ecco il capriccio, la banalità del bambino capriccioso. Colui il quale vive nel proprio mondo. Il bambino capriccioso dice sempre “io ho ragione”, ” hai sbagliato tu”…. ma dice queste cose senza guardare se stesso, le proprie malefatte, i danni compiuti… senza guardare all’incoerenza della propria storia: senza guardare le cose vere. O forse guardando con favore altre cose. Chissà?! Mi fermo qui, tutti conosciamo tutti, e tutti sappiamo chi ha tratto, o meno, dei possibili vantaggi dalla politica.
Intanto abbiamo assistito ad una storiaccia amministrativa, sempre frutto di quest’Amministrazione Geraci. E allora leggendo la finezza dell’erudita, del buon professore Iudicissa, che, velatamente, in un suo stringato e quasi satirico intervento, boccia questo pensare (o meglio ancora, il non saper pensare e il non saper agire politicamente di questa compagine politica), dicendo che ancora siamo all’inizio, e ancora lo spettacolo è ancora tutto da venire… e allora non saranno risate a crepapelle ma dolori, pianti, sconforto. Spero che, a quel punto, ci resti la speranza, la speranza di non essere ancora gabbati dal politico, dal sorriso melenso, dalla voce squillante, di turno.