No. Non ci siamo proprio. E questo non perché si prova gusto nel vedere che l’agire di quest’Amministrazione comunale si profila un andamento, politico e amministrativo, a doppia corrente, quasi a voler dare vita a un inedito modello di intendere la pubblicazione come qualcosa di famiglia, di privato. Con questo mi riferisco a quel solito atteggiamento che già da tempo ha assunto e contraddistinto l’operato del Sindaco e dei suoi collaboratori,
all’uopo, Assessori, Consiglieri comunali, addetti stampa etc, e precisamente a quella particolare strategia (se così la si può definire nell’accezione positiva) di dire delle cose e sottacerne delle altre, di parlare e diffondere comunicati per propagandare un’idea e, al contempo, nascondere sotto il tappeto la vera notizia, o l’atto amministrativo prodotto realmente.
In molti altri casi quest’Amministrazione comunale, cosa alquanto inquietante, sollecitata dall’esterno (da un articolo-denuncia di un cronista,dall’indignazione di un concittadino per un mancato servizio, può essere una qualunque legittima richiesta di chiarimento proveniente da chiunque esso sia) su una qualsiasi questione o un qualsiasi “punto” afferente una data problematica, una qualsiasi scelta politica, un qualunque intervento mancato, o un preciso atto espletato dall’Ente o che il Territorio vive, si chiude nel proprio ego, dissimula, nega, si altera, non risponde nel merito delle stesse questioni poste.
E’ un fare questo , un atteggiamento, un comportamento, un determinarsi, politicamente e amministrativamente, indegno per una qualsiasi civile e democratica Istituzione. Per scendere nello specifico, e dare suffragio a quanto detto sinora, potremmo citare a mo’ di esempio la “consulenza-incarico” (affidata senza alcuna selezione, senza nessuno specifico Bando) al giornalista assunto come addetto stampa del Comune, e benché la questione viene posta da più parti, giacché il fatto trova concretezza nella realtà effettuale di questa compagine di governo della Città, il Sindaco ha speso una sola parola in merito. Di più. I cittadini ne sono venuti a conoscenza per vie traverse, grazie a un utente di questo Blog che si è preso la briga di informarne i concittadini. Oppure, sempre a mo’ di esempio, e per entrare nel merito delle questioni, potremmo citare le “consulenze-incarichi”, legali, che il Comune ha affidato, sempre senza nessun rigoroso “metodo ” di selezione atto a imporre il principio della meritocrazia e delle relative capacità professionali, tra gli stessi aspiranti a ricoprire tale ruolo. Anche qui, il principio della Trasparenza si è dileguato nei meandri del Comune, si è perso per strada. In città ci conosciamo tutti, tutti sanno di tutti. E la voce, “popolare”, cioè della gente comune, è che nella selezione dei 15 legali ci sia stata una spartizione secondo quello che in politica viene chiamato manuale Cencelli, cioè una perfetta spartizione tra i vari consiglieri e assessori.
Sempre per restare ai fatti, sulle questioni vere, e non quelle propagandate dall’Esecutivo Geraci, nella giornata di ieri si è verificato un fatto molto grave, che rende l’idea, se ancora ve ne fosse il bisogno, e cioè durante la riunione della Commissione bilancio, tenutasi presso il Garopoli, un Consigliere comunale che richiedeva una copia del prospetto del Bilancio, da approvare entro settembre, è stato trattato, da uno dei rappresentanti dell’Amministrazione, in “malomodo”, con una certa irritazione. E’ possibile rispondere, in maniera irritata e sconclusionata, nell’ambito di una legittima richiesta, a un rappresentante delle Istituzioni e del “popolo”, quale un consigliere comunale è? E’ possibile, anche dopo quanto successo nel passato, sottacere, eludere, cincischiare su questioni di grande rilevanza pubblica?
Ecco la cosa grave: si dice una cosa bella, si pronuncia un principio di buon senso e largamente condivisibile per poi, però, al contempo, farne un’altra, di diverso principio, di diversa natura? Questo, ahimè, è quanto avviene nella nostra città.