La grave crisi congiunturale che da qualche tempo sta colpendo l’Italia trova qui da noi una risonanza ancora maggiore, tenuto conto della debolezza strutturale del nostro tessuto socio-economico. Nel corso degli anni, nonostante le evidenti difficoltà, alcuni privati hanno cercato di avviare delle iniziative fieristiche che con il trascorrere del tempo sono riuscite a ritagliarsi un ruolo molto importante nel non certamente vasto panorama del settore.
Queste fiere sono riuscite a coinvolgere un crescente numero di espositori e visitatori, tanto da indurre alcuni mass media nazionali ad analizzare il fenomeno. Queste iniziative fieristiche però hanno sempre incontrato problemi sotto il profilo soprattutto strutturale ed organizzativo, da qui l’esigenza di realizzare un polo fieristico stabile capace di poter organizzare nel corso dell’anno tutta una serie di appuntamenti tematici, ciò allo scopo di poter coinvolgere nelle varie “vetrine” espositive tutti i vari comparti del commercio, industria e artigianato. Da almeno quattro anni a questa parte l’argomento polo fieristico è stato variamente dibattuto, coinvolgendo nella problematica regione, provincia, comune e camera di commercio, tenuto conto che questi sarebbero gli enti maggiormente deputati a realizzare il polo. Abbiamo avuto modo anche di registrare interventi, anche autorevoli, di esponenti della regione Calabria e della provincia di Cosenza, i quali non solo si erano detti entusiasti dell’idea, ma aggiunsero che si sarebbero resi parte diligente nel perorare la causa presso le sedi istituzionali di appartenenza. Ad oggi resta l’amara constatazione però che nessun segnale positivo è giunto da questi enti, eppure il polo fieristico potrebbe rappresentare per le tante realtà commerciali della Sibaritide un punto di riferimento per cercare di programmare iniziative in grado di poter rilanciare il settore. Secondo alcuni ancora ci sarebbero i margini per poter riprendere il discorso per fare in modo da avviare il progetto.
Giacinto De Pasquale