Ormai giunti quasi alla fine del mese di luglio, sembra doveroso formulare qualche riflessione sulla stagione estiva 2014 targata Corigliano. Inizio subito col dire che, se vi è traccia d’estate e di vacanze nella nostra città, nonostante le note difficoltà dovute alla perdurante crisi economica, lo si deve solo ed esclusivamente all’intraprendenza, al coraggio ed alla ferrea volontà dei numerosi operatori turistici locali.
Uomini e donne, giovani e meno giovani, spesso interi nuclei familiari, che hanno dato vita, anche quest’anno, ad un’offerta caratterizzata da eventi e attrattive, promozioni e servizi che spaziano dai lidi-stabilimenti balneari disseminati sulla spiaggia di Schiavonea e Fabrizio ai bar e ristoranti della costa, dai camping, agriturismi e bed & breakfast presenti in tutto il territorio comunale ai locali e alle discoteche che si confermano importanti punti di riferimento non solo per la cittadinanza ma per la movida dell’intera Sibaritide e, senza timore di smentita, della provincia di Cosenza.
Come se ciò non bastasse, la deplorevole situazione nella quale versano le zone deputate alla ricettività turistica, in primis il borgo marinaro di Schiavonea e l’area montana di Piana Caruso. Il primo, oggetto di lavori di riqualificazione del Lungomare, completamente stravolti rispetto a quelli previsti dalla precedente Amministrazione, è divenuto un ameno cantiere aperto, dove degrado, erbacce, rifiuti e senso dell’abbandono la fanno da padrone. La seconda persiste nel vuoto e nel silenzio che di fatto, a causa di zero interventi istituzionali, ne sanciscono l’isolamento e lo spopolamento in luogo di altre aree montane di comuni viciniori.
Non se ne voglia l’Amministrazione Comunale: è impossibile esimersi dal formulare queste considerazioni dinnanzi al triste scenario di una città che, purtroppo, ancora oggi non si presenta vivibile e normale, civile e pulita. Con somma amarezza, si constata la veridicità dell’antico adagio “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire!”. E così, noncurante dello stato di disagio quotidiano e del diffuso malessere che regna nella popolazione, la città continua a non essere amministrata e l’estate in corso e che verrà si configura come un’altra occasione irrimediabilmente persa.
GIORDANO BRUNO