In questi giorni dal punto di vista politico un po’ così, tristi e melanconici, rinvigoriti non da buoni atti e buone condotte amministrative ma anneriti soltanto da una serie di comunicati e note stampa scritte e diramate per conto del Sindaco e dell’Amministrazione comunale, basate sul nulla che prende forma è possibile ammirare l’abilità dei nostri amministratori di tramutare l’ipocrisia del niente nel niente dell’ipocrisia. Perché tutto questo battage di articoli, all’improvviso sfoggiato dall’esecutivo Geraci, non fa altro che rimestare il nulla: la pochezza amministrativa che da più tempo stiamo tristemente assistendo.
Tuttavia in tutto questo, e tra tutte le note stampe diffuse dal Palazzo Garopoli in questi giorni, da cittadino, che ama il proprio paese e che lo vive con grande spirito di cittadinanza nonostante le mortificazioni che quotidianamente si vede costretto a subire ed affrontare per affermare la dignità della propria esistenza e del proprio status di cittadino, mi ha sbalordito il tono nervoso, quasi prepotente, che denota una certa intolleranza e della critica e al dialogo stesso che il Sindaco, On. Giuseppe Geraci, ha utilizzato in uno di questi tanti comunicati stampa (dell’ultima ora) attaccando questa volta non un giornalista, come ha fatto nei giorni scorsi con la dott.ssa Emilia Pisani, colpevole di aver riportato sul giornale su cui scrive il disagio vissuto a Schiavonea da residenti e turisti per una molteplicità di incongruenze amministrative che rendono la detta frazione in condizioni pietose e al limite del sopportabile, ma i cittadini che, sempre più numerosi, si connettono al Blog per usufruire di notizie, informazioni e, al contempo, partecipare, dando un senso maggiore alla propria cittadinanza, alla dialettica in corso, alle problematiche o agli eventi che in Città si vivono o si profilano come possibilità di vivere.
Mi ha colpito quest’ultimo attacco, ancora più di quello ricevuto dalla cronista della Gazzetta del Sud, perché un amministratore deve essere contento di vedere i propri cittadini interessati alla res pubblica, a ciò che succede nei propri d’intorni, alla vita sociale e politica della propria Città. Poiché questa voglia di dire la propria, questo desiderio di partecipazione è, spesso, sinonimo di crescita, individuale e sociale, della propria Comunità.
Se al Sindaco poi, da fastidio di ricevere delle critiche, di questo se ne può prendere atto, ma il Primo cittadino deve prendere coscienza del fatto che molte cose, molti atti, molti atteggiamenti da egli posti in essere e fatti propri sono discutibili, per non dire sbagliati. E bastasse che il sindaco Geraci stesse meno chiuso nel Palazzo e andasse girando un po’ per i quartieri e le frazioni per toccare con mano i problemi, i disservizi, le ingiustizie alle quali i cittadini sono ogni giorno sottoposti e costretti a convivere. La critica, egregio Sig. Sindaco nasce dal malcontento e il malcontento nasce dalla cattiva politica, dalla superficialità di considerare il territorio, dal pressapochismo di amministrarlo.
Ma bisogna prendere atto amici e utenti del Blog che questo atteggiamento di intolleranza del Sindaco Geraci al dialogo, al confronto, è qualcosa che si perpetua nel tempo, infatti ne abbiamo già avuto contezza sin dal suo insediamento, allorquando “cacciò” le telecamere dai consigli comunali, impedendone la ripresa dei lavori e quindi negando ai cittadini la possibilità di partecipare e seguire cosa viene discusso, in che toni, con quali propositi, nella massima rappresentazione istituzionale della propria Città. Poi ci sono stati gli attacchi ai giornalisti, ora è toccato agli utenti del Blog. Dunque, con questo, non scopriamo certamente l’acqua calda; ma ciò, non è una cosa bella né da vedersi e né da sopportare. Poiché la partecipazione il sindaco la dovrebbe favorire, incentivare e non sopprimerla. Altro elemento da aggiungere, che evidenzia questa “allergia” del Sindaco è lo scarso coinvolgimento del Consiglio Comunale. Infatti tutte le decisioni, soprattutto quelle importanti, non vengono lì discusse, vagliate, analizzate sentendo il parere di tutti i consiglieri comunali che sono, istituzionalmente, i rappresentanti di tutti i cittadini, ma vengono prese nel chiuso della propria stanza, ben protetta dall’esterno. E allora, di cosa parla il Sindaco? Cosa significa, nel mentre cerca la censura del Blog, dire siamo aperti al confronto, se la sede deputata per farlo non viene convocata? Se le telecamere (e quindi anche i cittadini) sono tenute lontane da quella assise?
Egregio Sindaco, in questo anno abbondante di suo mandato, la Città non ha fatto un solo passo in avanti ma, al contrario ne ha fatti tanti indietro. Anche in termini di trasparenza e così, e non solo di inefficienza e inefficacia politico-amministrativa. Ultima è stata la lista dei 15 avvocati che lei ha scelto (su quali basi? quali criteri adottati?) per la difesa legale del Comune. L’ultimo triste atto, che già a livello simbolico che rende l’idea di cosa significa per lei il Governo della Città.
Ma, vorrei rispondere, sempre con lo stesso spirito, civile e costruttivo, con il quale mi sono espresso sino qui, sulla questione della gestione del Centro di Eccellenza. Ebbene, lei, Sindaco, ha affermato che, secondo gli indici del valore patrimoniale tenuti in considerazione,di aver abbassato il canone di gestione del’80%; poi afferma che il Comune, considerato le scarse finanze del Comune non può dare in “uso gratuito” un edificio comunale, anche di grande rilevanza e importanza sociale e culturale (non dimentichiamolo che di questo stiamo parlando). Di primo acchito sembrerebbero condivisibili, almeno sul piano ideale. Ma poi guardando il quadro generale, il “contesto” in cui si inserisce la medesima struttura, tutto appare non sono non accettabile ma urticante al buon senso. Perché un’Amministrazione seria, lungimirante, dovrebbe incentivare la diffusione della cultura, dell’aggregazione sociale e, in maniera peculiare, di quella giovanile, dovrebbe favorire lo spirito d’iniziativa culturale e l’associazionismo presente sul territorio, anche attraverso un giusto utilizzo e “collocazione” di queste opere, quale appunto il Centro di Eccellenza.
Per risanare le finanze il Comune dovrebbe pensare a gestire meglio la propria pianta organica, dovrebbe ricorrere a meno consulenze (giornalisti compresi), dovrebbe costituire un proprio ufficio legale, dovrebbe cercare di valorizzare meglio il personale presente in pianta organica, si dovrebbe intervenire sui tagli dei fitti passivi: si dovrebbe intervenire lì dove c’è una rilevanza finanziario-economica appunto, e non dove c’è l’humus o strutture dal carattere culturale e sociale.
Con referenziale rispetto per l’Istituzione che ella rappresenta. Cordialità.