Una prassi consolidata che garantisce comunque e sempre i politici qualsiasi sia il risultato.
Al minimo sentore di elezioni puntualmente spuntano le solite schermaglie, i soliti personaggi, i soliti proclami ed i soliti programmi buoni per tutte le stagioni. Che fossimo già in campagna elettorale lo si era capito dalle accuse al vetriolo che stanno interessando il centrodestra calabrese dove è in atto una guerra senza esclusione di colpi che deciderà le sorti della coalizione e il candidato a presidente della regione alle prossime elezioni.
Altro esempio di campagna elettorale viziata dalla solita pratica dello scarico barile sono le numerose lettere che l’on. Guccione sta spedendo alle famiglie calabrese. Questo è solo l’inizio, è il sintomo della solita litania pronta ad abbattersi sotto il cielo plumbeo della politica calabrese, chi spera che qualcosa di buono possa accadere nelle fredde stanze della politica regionale rimarrà deluso ancora una volta. Come sempre, alla fine delle schermaglie sia il centro destra che il centro sinistra troveranno la quadra nello spartirsi le poltrone ed immoleranno ad agnello sacrificale ancora una volta la Calabria e il suo futuro. Le battaglie dell’on. Guccione, uomo politico di primo piano del PD regionale e più volte segretario regionale e già vice presidente nazionale del PD nel periodo 2002- 2006 per il mezzogiorno ed attualmente consigliere regionale, meritano e trovano tutto il nostro appoggio poiché vanno a difesa del diritto alla cura e alla salute dei calabresi, però ci permetta di fare alcune precisazioni: perché la realtà del cimitero delle opere incompiute “14 milioni di sprechi” non è stata affrontata e portata a termine dal suo partito quando alla guida della regione vi era un presidente di nome Loiero? On. Guccione, siamo d’accordo con lei e con chi sostiene che gli ultimi 5 anni hanno decretato il totale fallimento della giunta Scopelliti e di tutto il centro destra, questo fallimento però non giustifica, né promuove i 5 anni a guida Loiero e le altre giunte a guida centro sinistra che al pari di quelle del centro destra non hanno brillato sul piano della programmazione, della giustizia sociale e della trasparenza. On. Guccione ci permetta di chiederle: che fine ha fatto il suo progetto di legge di iniziativa popolare tra l’altro sottoscritta da 100.000 cittadini quando lei era vice presidente nazionale del PD per il mezzogiorno e che prevedeva l’inserimento lavorativo di tutti i giovani inoccupati residenti all’epoca nel mezzogiorno? Quale seguito e quali risultati hanno avuto i blitz fatto da lei e dall’on. Laratta negli ospedali di Rossano e di Corigliano? Comunque al di la delle sue sacrosante battaglie, si assiste e gratis alla solita sceneggiata dove a primeggiare sono le solite beghe che in tempi non così lontano vedevano come protagonisti le peggiore comare di vicinato che approfittando della non presenza dei propri mariti se ne dicevano di tutti i colori. Come al solito i politici si guardano bene dall’affrontare regole giuste che si tramuterebbero in sviluppo, si guardano bene dal volere capire che è la mala politica che ha un costo, si guardano bene dall’affrontare problemi seri come: l’occupazione, lo sviluppo, un piano che affronti il problema infrastrutture, lotta agli sprechi, moralità in politica o del come raddrizzare la rotta per una sanità più all’avanguardia, più giusta, più vicina ai cittadini, meno spendacciona e meno costosa per chi ha bisogno di cure, si metta un tetto ai super stipendi dei direttori generali, ai tanti funzionari, si riduca drasticamente la prassi oramai consolidata delle consulenze affidate agli amici. Ad oggi la preoccupazione maggiore dei politici del PD è quella di accattivarsi le simpatie di Renzi come lo fu ieri per Bersani poiché convinti della vittoria e poter continuare da dove hanno lasciato, lo stesso dicasi per i politici dello schieramento opposto che si raccomandano ad Alfano ed a Berlusconi. Il futuro della Calabria, ci dispiace dirlo non trova posto nelle loro priorità, può attendere, nel frattempo: promettono, promettono, promettono, perché sanno che il conto da pagare in questa Calabria arriva sempre in ritardo e quando arriva comunque la fanno sempre franca anche perché i calabresi e parte di magistratura sono magnanimi, tanto da perdonargli tutto, anche le ricchezze il più delle volte accumulate illegalmente. In concreto on. Guccione non si può continuare a fare finta che non esista un problema Calabria, non ci si può illudere che tutto possa continuare come prima, nello scenario globale che si è aperto. La Calabria ha l’alternativa tra declino e sviluppo. Se si vuole lo sviluppo si deve cambiare, a partire dal dominio politico e giuridico. On. Guccione, che effetto ha prodotto e produce sulle attività di impresa l’attuale bulimia politica o la massa sconfinata e crescente di regole. L’unica realtà accertata in Calabria è che le uova depositate dalla mala politica si riproducono in continuazione. Purtroppo una reale alternativa non c’è: le regole che la classe politica calabrese si è data non funzionano, non danno un futuro alla regione, le radici della mala gestione, dei connubi e della trasversalità sono cresciuti a dismisura negli ultimi tre decenni, tengono in ostaggio il sistema Calabria tanto da avere instaurato un nuovo medio evo. Dietro la follia politica calabrese c’è in specie qualcosa che in realtà va nel profondo dell’antropologia culturale del calabrese: una visione della dignità umana che è o negativa o riduttiva. La visione negativa è che se le masse pensano, riflettono vanno ingabbiate, isolate, rese inoffensive. Purtroppo alle malefatte del politico, al politico incapace di fare del bene viene in soccorso dunque la benevolenza del potere pubblico. La visione più auspicabile nel mezzogiorno on. Guccione sarebbe oltre ad un bagno di pulizia morale, anche un modo del tutto diverso di amministrare e di vivere la politica, incardinando il tutto sulla partecipazione popolare che deve sostituirsi alla clientela, sullo sfondo una politica che deve cominciare a guidare l’economia, e perciò farsi parte attiva nella ricerca della costruzione di occasioni di lavoro. Investire sulle capacità di produrre qualcosa di buono per la ricchezza sociale ed economica, scommettere sulle capacità che possono concorrere al bene comune. La scommessa purtroppo diventa impossibile da vincere poiché non è sostenuta dalle persone giuste e perché in Calabria da troppo tempo vediamo gli stessi volti che ci governano o ci amministrano.
Movimento Centro storico: un progetto per non morire – Giorgio Luzzi