“Vento fresco ti accarezza i capelli, chiome verdi ondeggianti nel cielo, emozioni dal sapore antico, ricordi e racconti di paterna memoria”….
Emozioni uniche vissute al fresco della montagna, in un raro contesto storico che ci riporta indietro nel tempo, con i sapori e gli odori di una volta, arricchiti da un paesaggio forse unico in Calabria: Il Mandrone a Piana Caruso, nella montagna di Corigliano.
I ricordi dell’infanzia riaffiorano in modo sorprendente quando si rivive l’esperienza di ieri sera, in occasione dell’apertura della stagione estiva 2014: abbiamo trascorso una serata all’insegna dell’ospitalità, del buon gusto e della buona cucina tipica del luogo, circondati dai maestosi castagni, con sottofondo musicale, sulla terrazza che domina la catena del Pollino ed i paesi albanesi. Un’esperienza unica, che raramente si prova nella vita, solo quando molte coincidenze sembrano darsi appuntamento nel medesimo istante e nello stesso luogo.
Piana Caruso è uno di questi luoghi, poco frequentato dai flussi di coriglianesi e limitrofi, ma forse anche per questo motivo reso ancora più unico e suggestivo. Chi porta i capelli bianchi ricorderà certamente come la località, negli anni ‘60 e ’70, era priva di illuminazione e di marciapiedi, con la strada senza asfalto, ma pur ricca di frescura e di prodotti tipici, elementi che da soli riuscivano a conquistare il flusso di villeggianti per tutta l’estate, favorendo in molti casi la conoscenza e l’incontro di tante coppiette.
Ed il tempo per la conoscenza era abbastanza lungo, dato che, come voleva la tradizione, si saliva in montagna subito dopo il giorno della Madonna del Carmine (16 Luglio) e si scendeva ad Ottobre inoltrato dopo aver fatto la vendemmia.
Come non ricordare la famosa caccia al tesoro dei fratelli Mario e Franco Donadio e dell’amico Giorgio Pisani, organizzata all’Hotel “Il Cerro” ed al campo di calcio del “Cancelluzzo”, oppure alle tante serenate con la chitarra in giro per le strade a svegliare gli amici che dormivano, organizzate dal Dott. De Simone o dall’Avv. Cumino.
Ricordo poi che i medici di famiglia di quel tempo consigliavano per i bambini più deboli la villeggiatura in montagna che, con l’aria fresca ed altri fattori di natura nutrizionale, contribuivano alla ripresa della loro salute; oggi invece i medici consigliano alle mamme di portare i loro figli al mare e, forse anche per questo, la montagna si è gradualmente spopolata anche d’estate.
Oggi, a distanza di quarant’anni, un ringraziamento va all’imprenditore Vincenzo Chiodo, che ha saputo coniugare la tradizione, i sapori e l’accoglienza tipica della nostra gente e grazie al quale la montagna di Corigliano si appresta a rivivere una seconda giovinezza, solo a patto che riusciamo ad apprezzare quello che lui ci offre nella magnifica cornice del Mandrone, ma soprattutto ad apprezzare e gustare la magnificenza di tutta la tradizione enogastronomica di Piana Caruso, rappresentata anche da altre piccole attività del luogo (forni ed agriturismi), che si affacciano timidamente sul mercato e che sono mèta di acquirenti anche nel periodo invernale.
Ernesto Borromeo.