L’operazione denominata “flesh market” (mercato del sesso) risalente alla primavera del 2011 ancora alla ribalta della cronaca giudiziaria. Nei giorni scorsi il coriglianese, Pietro Berardi meglio conosciuto come “Piera”, 50 anni, è stato condannato dalla corte di appello di Catanzaro a due anni di reclusione perché accusato di induzione alla prostituzione per ciò che attiene il troncone dell’inchiesta che riguarda le due sorelle maggiori delle due baby prostitute (13 e 16 anni all’epoca dei fatti).
Berardi era stato condannato in primo grado dal gup di Catanzaro nella primavera del 2012 per i reati di sfruttamento, induzione e favoreggiamento alla prostituzione minorile a 5 anni e 4 mesi. Per l’appello Berardi (difeso dall’avvocato Maurizio Minnicelli) ha chiesto di essere giudicato con il patteggiamento da qui la condanna a due anni, attualmente “Piera” si trova rinchiuso nel carcere di Potenza. L’operazione “Flesh market” purtroppo ha avuto una vasta eco non solo nella Piana di Sibari ma in ambito nazionale, in quanto riguardava un giro di prostituzione minorile. Ritornando indietro nel tempo ricordiamo cosa avvenne in quella primavera di tre anni fa. Il primo rapporto sessuale completo con una bambina di 12 anni valeva 250 euro. Dai cinquanta a settanta euro i rapporti sessuali successivi al primo, quando dunque la “carne” non era più vergine. Diverse, secondo le indagini del tempo, le ragazzine minorenni, dai 12 ai 16 anni che sarebbero state indotte a soddisfare le richieste di anziani clienti di Corigliano. Ragazzine adescate grazie al terreno fertile del degrado e della povertà familiare in cui vivevano. Un giro di sopraffazioni, violenze e abusi sessuali, dietro il richiamo di compensi in denaro, che come si ricorderà venne scoperto dai carabinieri della Compagnia di Corigliano e che portò in quella circostanza all’arresto di otto persone (infatti nel giugno dello stesso anni si registrò un secondo troncone dell’inchiesta) . Induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione minorile, sequestro di persona, violenza sessuale sono i reati contestati a vario titolo agli indagati. In quella circostanza tra gli arrestati vi fu Pietro Berardi che secondo gli investigatori, avrebbe indotto, favorito e sfruttato la prostituzione di ragazze tra i 13 e i 24 anni. Lo stesso si sarebbe reso responsabile, nel 2010, del sequestro di una ragazza di 16 anni e di averla violentata insieme ad altre persone in via di identificazione. Con i due avrebbe procacciato le baby prostitute (dai 13 ai 16 anni) e organizzato gli incontri con gli anziani clienti anche un altro degli arrestati. Tra le adolescenti adescate anche N.M. e G.M. le due sorelle che vennero arrestate sempre nel marzo del 2011. All’epoca dei fatti, le due ragazzine, oggi di 24 e 27 anni, sarebbero state costrette a prostituirsi per poi avviare al redditizio mercato anche le due sorelline minori. Tra i clienti che avrebbero approfittato delle ragazzine minori di 14 anni e consumato con loro i primi rapporti sessuali in appartamenti e in automobili, imprenditori e commercianti del luogo.
La Redazione