E sotto le lamine in oro e argento esce il quadro autentico e originario raffigurante l’immagine sacra della Madonna nera di Schiavonea. Tutto ciò è stato possibile dopo che nel febbraio del 2013 Vincenzo Scarcella, docente presso l’Itc “Palma” di Corigliano, che vive a Schiavonea, amante della storia e della tradizione del borgo marinaro, tanto da avere realizzato una pagina facebook su internet chiamata “Schiavonea ieri e oggi”,
(a sx il quadro com’era, a dx come è oggi)
dove sta raccogliendo testimonianze scritte e visive della storia di questa importante zona del territorio coriglianese, durante la realizzazione di un servizio fotografico sul Santuario di Schiavonea, si accorse che il quadro della Madonna versava in condizioni precarie. Da quel momento il parroco di Schiavonea, padre Lorenzo Fortugno, ha attivato tutte le procedure previste dalla Chiesa in circostanze del genere, dandone subito notizia al responsabile dell’arte sacra della Diocesi, don Nando Ciliberti, il quale si mise in contatto con i responsabili della Sovraintendenza ai beni culturali della Calabria, competente ad intervenire sull’immagine sacra. E nella giornata di ieri il restauratore Gianmario Faita, incaricato dalla sovraintendenza beni culturali ad una ricognizione sulla immagine sacra, nel togliere le lamine in oro e argento poste sopra il quadro per volere del Cardinale Carlo Maria Salluzzo nel 1821, è venuto alla luce il quadro originario che, in un certo senso, va a smentire la tradizione storica che si era creata attorno all’immagine, secondo la quale sotto quella sorta di “camicia” protettiva esisteva solo il volto della Vergine nera. Invece, come detto, grazie al sapiente e meticoloso lavoro di Faita ora si può ammirare tutto il quadro che ritrae la Madonna per intero. “Francamente – ci dice Vincenzo Scarcella che anche in questa circostanza ha seguito momento per momento l’intervento del restauratore Faita – nel momento in cui è venuta fuori l’immagine completa della Vergine, per me, è stata una grande emozione, tenuto conto proprio che da sempre si è saputo che il quadro, in effetti, doveva raffigurare solo il volto della Madonna, cioè quello che noi abbiamo sempre visto”. E adesso come intenderà regolarsi la Chiesa e la Sovraintendenza ? Porranno il quadro della Madonna alla devozione dei fedeli com’era prima oppure com’è oggi ? “Non so – ci dice Scarcella – anche perché saranno uomini di Chiesa e tecnici della Sovraintendenza che dovranno decidere il da farsi, di certo per i fedeli della Madonna nera di Schiavonea sarebbe uno choc se venisse esposto il quadro senza più le lamine in oro e argento. Vedremo cosa accadrà, di certo, comunque – conclude Scarcella – adesso bisognerà riscrivere la storia riguardante il quadro della Madonna, ciò per restituire verità ai fatti”. Ricordiamo che la tela, secondo gli studiosi di storia locale, risalirebbe al 1648, e come narra la tradizione venne realizzata dal “modesto pittore coriglianese” noto con il soprannome di Scamardella, che probabilmente era Scipione de Honofris. Il 13 ottobre dello stesso anno l’immagine miracolosa, che nel frattempo per sicurezza era stata conservata nella Chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Corigliano Centro, venne trasferita nella cappella di San Leonardo di Schiavonea. Tanti sono gli avvenimenti che si registrano da questo momento in poi e tutti legati alla presenza del quadro in una comunità, quella di Schiavonea, che si lega sempre più in maniera indissolubile alla sua Vergine nera. Il 13 maggio 1649 mons. Giacomo Carafa benedice solennemente la prima pietra della nuova chiesa dedicata alla vergine del quadro miracoloso (fu il Duca Agostino Salluzzo a ordinare e finanziare la costruzione), e nell’agosto del 1650 i lavori vennero completati. Nel 1865 il barone Luigi Compagna affida all’ing. Francesco Bartholini il restauro della chiesa e la costruzione della scala esterna a due braccia. Il 26 maggio 1949 mons. Giovanni Rizzo, vescovo della Diocesi di Rossano-Cariati eleva la chiesa di Schiavonea a parrocchia dedicata alla Madonna della neve. Il 27 maggio 1954 a chiusura del secondo congresso eucaristico mariano della diocesi la chiesa di Schiavone viene elevata a Santuario Mariano.
Giacinto De Pasquale