Nei giorni scorsi abbiamo assistito dopo un anno e passa dall’insediamento di questa Amministrazione comunale al primo,vero, intervento politico dei tre capigruppo di maggioranza. Tale cosa ha qualcosa di sbalorditivo e di soprprendente e non tanto per i toni da reprimenda che i tre soggetti istituzionali hanno assunto nel corso quella presa di posizione, quanto per il fatto che il loro impegno, in termini di proprosta politica, di proposizione programmatica, di contributo fattivo all’interno della massima assise cittadina è del tutto latitante, mancante.
A questo riguardo è mio intendimento focalizzare, tuttavia, in questa sede, l’attezione proprio sul ruolo del Consiglio comunale, sede deputata per rappresentare e manifestare le istanze del territorio e dei cittadini, spazio dialettico di vitale e fondamentale importanza democratica che viene, però, qui, nella nostra Città, emarginato se non subclassato in qualcosa di poco utile, cioè catalogabile come effimero.
Ma Corigliano è una città atipica, diversa, a-normale in quanto tutto cambia per nulla cambiare veramente. E così accade che ci sono taluni consiglieri comunali che danno dell’incoerente politico a un altro consigliere comunale senza che, però, si guardi al proprio percorso politico e quindi alla propria coerenza (o incoerenza). Nella fattispecie il consigliere comunale Turano e il consigliere comunale Dardano, unici eletti della stessa lista, in Consiglio comunale si sono “scorpati” (o se volete sdoppiati), dando vita a due diversi gruppi consiliari, e già questo è un fatto in sè che rende la cifra della loro coerenza politica. Ma, oltre a questo, e sempre in termini di coerenza, è riscontrabile il proprio saltellante percorso politico, passando da un partito a un movimento e viceversa, o da un partito all’altro e poi di nuovo a un movimento. Per non parlare poi della coerenza politica dimostrata negli ultimi 10 anni dal sindaco Geraci, dove al centro di ogni “scelta” non c’è certamente l’ideale politico ma solo il raggiungimento del potere. Ma non è di questo che vorrei discutere, anche se Corigliano ha patito e pagato caro sulla propria pelle il prezzo di questo atteggiamento.
E allora tornando al ruolo del Consiglio comunale che viene offeso nel come viene inteso e utilizzato alle nostre latitudini, c’è da notare che la qualità (oltre che la stessa produttività) è molto bassa, illusoria. Se serve a dare sostegno concreto a quanto appena detto, possiamo far notare che se abbiamo conosciuto, bene o male, durante i vari consigli comunali il pensiero politico e la loro visione posta sui vari “ordini del giorno”, delle varie “assemblee” convocate, il pensiero di tutti i consiglieri comunali di Opposizione non possiamo dire la stessa cosa di quelli di Maggioranza. Infatti dei 15 consiglieri comunali di maggioranza abbiamo sentito esprimere la propria “voce” solo a 5 di questi.
E già questo la dice lunga sulla qualità di questo consiglio comunale, in termini di produttività e deliberazione. E questa, tuttavia, è la cartina di tornasole del difficile momento che vive il territorio e la città tutta, dove regna il caos della disorganizzazione amministrativa all’ennesima potenza nonché l’assenza totale dell’idea, del pensiero, del concetto, se volete della parola. Cosa, questa, che in termini concreti si traduce, in prima e ultima battuta, in termini di disservizi e perdità di opportunità e di tempo.
Tuttavia il Sindaco Geraci, sempre per restare al tema in oggetto a questo articolo, cioè alla negazione del ruolo del Consiglio comunale che mai ha discusso sulle importanti scelte poi prese, motu proprio, da quest’amministrazione comunale – dai lavori pubblici, alla programmazione della stagione turistica, ai problemi afferenti la questione del Giudice di Pace, etc. etc. etc. etc. è sempre stato così – ha oscurato, oserei dire censurato, la ripresa dei lavori consiliari, vietando di fatto la ripresa degli interventi comunali e quindi calato un velo su ciò che lì, in quella sede, dibattimentale e decisionale, democratica e istituzionale, viene discusso e votato da tutti i suoi rappresentanti. Speriamo, che in futuro, ci siia, su questa questione, un ravvedersi, un ripensamento ponendo il Consiglio comunale nella centralità che gli compete; permettendo, anche attraverso le telecamenre, la partecipazione dei cittadini alla vita politica, civile e istituzionale della propria Città.