Da questa Amministrazione comunale ci si aspettava molto in termini di buoni atti amministrativi e di buone politiche utili a ridare dignità e prestigio al buon nome della nostra Città, ristabilendo i livelli minimi di civiltà e vivibilità dei nostri contesti urbani e sociali. Quali e tali atti però non solo non sono mai stati arrivati, non solo la città ha perso ulteriori punti sulla scala del benessere e del prestigio sociale,
non solo non sono stati proposti e predisposti dei piani riorganizzativi e una programmazione con dei possibili interventi da porre in essere per ripristinare il senso della’appartenere a una comunità, ma non si riesce a garantire il “minimo sindacale”, non si riesce ad espletare una ricognizione degli interventi che il territorio necessita nelle sue molteplici realtà, nei suoi vari ambiti sociali, economici e politici che riabilitano in questo territorio il senso dello Stato.
Il tempo passa, i problemi rimanano quelli di sempre. La critica e la delusione che i cittadini nutrono non tanto verso quest’amministrazione comunale ma verso il Sindaco, On. Giuseppe Geraci, è molto e sempre più forte e avvertita. E questo perché i cittadini si aspettavano dal nostro Primo cittadino un impegno più fattivo, un approccio più diligente e produttivo: un fare amministrativo idoneo a recepire le istanze del territorio e a rilanciare il territorio recuperando quel gap amministrativo che da diversi anni subiamo rispetto ad altre realtà come la nostra.
Nessuno di noi credo che dal Sindaco Geraci si aspettasse chissà quale opera, nessuno dei tanti che oggi criticano il suo/loro operato lo fa perché non viene realizzata o proposta un’opera pubblica ma, chi critica esternando considerazioni negative e giudizi poco lusinghieri nei confronti del primo cittadino lo fa per questioni di realtà, cioè per fatti oggettivi, ossia per il semplice motivo chè non vengono garantiti i servizi minimali ed essenziali (la manutenzione delle strade, la raccolta dei rifiuti, la cura dell’ambiente, l’erogazione dell’acqua potabile, una scarsa illuminazione pubblica) per un vivere civile, proprio di una civiltà che ha nel suo emblema la definizione di città.
Ma la cosa che fa indignare l’intera popolazione, pochi esclusi, è la supponenza che sta contraddistinguendo l’agire di questa compagine politica, tal atteggiamento che, nella fattispecie, si sta palesando nella gestione dei lavori pubblici, con interventi nocivi nei suoi effetti e posti in essere unilateralmente, cioè senza voler sentire ragione alcuna, senza recepire le considerazioni di esperti o attori che vivono il problema, cioè vivono il proprio ruolo istituzionale come se la res-pubblica fosse qualcosa di proprio e non dell’intera cittadinanza. E tutto questo segna non solamente atti amministrativi impopolari e dolorosi nelle sue ricadute sul territorio, ma segnano a sangue le varie realtà ove tale atteggiamento è stato il modus operandi dell’amministrazione comunale.
Ecco che si è arrivato a tanto: a una situazione politico-amministrativa al limite della sopportabilità. Nei mesi, giorni e settimane scorse e ancora oggi, a gran voce da parte di comuni cittadini, libere associazioni, commercianti, studenti si chiede a questo Sindaco e a questa Amministrazione comunale un cambio di passo, con un attegiamento più consono e confacente alla vita democratica del paese.
Dunque, da qui, il civile invito al sindaco di prendere finalmente coscienza che nessuno chiede le sue dimissioni, nessuno vuole niente di straordinario, ma tutti chiedono il minimo: che i servizi vengano erogati con costanza e uniformità; che il denaro pubblico non venga sperperato inutilmente; una maggiore chiarezza negli atti espletati e un coinvolgimento nel processo decisionale dei cittadini; e un impegno amministrativo e una lealtà amministrativa (il dire non dire in moli atti, vedi ad esempio la sostituzione dell’assessore all’Urbanistica e la nomina di quello ai Lavori pubblici) che finora è mancata. Da queste cose ne va di mezzo non solo la credibilità degli amministratori e delle istituzioni ma quella di un’intera città.
E, a tal proposito, senza patteggiare per nessuno degli attori politici protagonisti della nostra comunità cittadina, ritengo che l’ultimo intervento (e l’unica presa di posizione politica che io ricordi dal loro insediamento, e questo rende ancora più grave la cosa) posto dai tre capigruppo della maggioranza Geraci, ovvero la reazione violenta e sconfinata nel sfiorare la sfera personale di un altro consigliere comunale, di opposizione, è molto, ma molto grave, in quanto denota tutti i limiti politici e l’intolleranza civile di questi amministratori dai quali il Sindaco Geraci, pur nel distinguo politico, doveva prendere pubblicamente le distanze.