Ti incontrano per strada, e ti chiedono, quasi a bruciapelo, cosa pensi dell’unione tra i comuni di Corigliano e Rossano. Una cagata pazzesca vorresti rispondere, poiché dell’argomento, banale, non te ne frega niente, considerando la noia che suscita, trattandosi di politica spiccia, ma quando a incalzarti è un vecchio amico, che per affetto non puoi neanche mandare a fare in culo, ti viene spontaneo dire, banalmente, che c’è unione e unione.
Nel senso che c’è quella liberale, che promuove il diritto di una popolazione di autodeterminarsi, come singoli che magari vogliono liberarsi di un ente locale inutile, in cui non si riconoscono più o che non funziona. E c’è quella illiberale, che magari parte con un referendum “democratico” e finisce con un’unione che sarà più che altro un’annessione, un moderno Anschluss, capace di garantire alla classe dirigente più colta, preparata e intraprendente, l’egemonia su di un vasto territorio e la sua popolazione, al fine di ricostruirli per mezzo di un governo più forte, autorevole ed efficiente dei precedenti.
LEGGI TUTTO