Nata un anno addietro, nel giugno 2013, a seguito di elezioni caratterizzatesi per la ridda di candidati a Sindaco e, soprattutto, per il boom dell’astensionismo, dato inequivocabile del diffuso malessere che alberga nella popolazione. Oggi compie un anno, il suo primo di attività, senza alcun clamore o bilancio, a differenza di tutte le altre Amministrazioni comunali, di grandi città come di piccoli centri, che in queste occasioni tracciano un consuntivo di quanto realizzato e di ciò che si ha in programma per il futuro.
Un anno, solo un anno, ma che ai più sembra un’eternità. E non già per la sensazione di stabilità governativa e radicamento nella cittadinanza e sul territorio, bensì per l’immobilismo che la contrassegna, quasi a mo’ di ulteriore beffa per una Corigliano che meritava e merita ben altro per rialzarsi dal torpore.
Ci riferiamo all’Amministrazione Geraci, esecutivo sorto tra innumerevoli promesse che, nel corso del tempo, si sono rivelate mere illusioni, falsi propositi, ennesima mortificazione per una comunità che da anni, ormai, si sente abbandonata e smarrita, priva di autorevole rappresentanza istituzionale e di risposte certe e positive alle tante, troppe, problematiche locali. È un bilancio, il nostro, a dir poco negativo. E non potrebbe essere diversamente, trovandoci dinnanzi non un interlocutore segnato dal cambiamento e dall’attivismo, piuttosto dal vivacchiare quotidiano che, tuttavia, non è neppure in grado di fronteggiare adeguatamente le emergenze del giorno.
Un’Amministrazione sorda, perché assente al confronto, non propensa al dibattito, chiusa a riccio, ripiegata sempre di più su se stessa. Un’Amministrazione anonima, perché priva di identità e prospettiva. Sorta all’insegna dell’ibrido, si cela ancora oggi dietro un falso civismo e una non definita connotazione politica e/o partitica, che fa sì che non produca chiarezza alcuna e, cosa ancor più grave, fecondi risultati in termini di buongoverno del territorio. Sono lontani i tempi della prima Amministrazione Geraci, per una serie di fattori allora alla stessa favorevoli e, forse, per un gioco di squadra che oggi manca, al pari dell’auspicato e ancora irrealizzato rilancio della città.
Le ragioni di questo nefasto scenario – tracciato da noi di Forza Italia alla luce dei fatti e pur con rammarico, per l’amore e la passione che nutriamo per il bene comune e la nostra Corigliano – scaturiscono da un’attenta disamina dello stato di salute dei diversi settori della cosa pubblica, che versano tutti in cattive acque senza eccezione alcuna, con l’aggiunta del comportamento politicamente poco maturo di chi oggi ci amministra.
Dallo svilimento del ruolo e delle funzioni del Consiglio Comunale all’atteggiamento di scarsa se non addirittura inesistente inclinazione ad accettare consigli e proposte, mostrando arroganza e dando vita a comportamenti improntati all’autosufficienza.
Dall’assenza, a mese di luglio ormai pervenuto, della benché minima notizia sul cartellone estivo e, soprattutto, circa i necessari interventi da attuare nelle zone del territorio comunale meta di vacanzieri e turisti oltre che di cittadini: Piana Caruso sempre più abbandonata e Schiavonea che si presenta con il Lungomare divenuto un perenne cantiere aperto, con tempi e modalità di lavori non conformi all’attuale stagione dell’anno.
Dal silenzio istituzionale, o tardivo risveglio, sulla sistematica spoliazione di uffici d’interesse pubblico (Giudice di Pace, Agenzia delle Entrate, solo per fare qualche esempio), a favore di altri centri viciniori, che contribuisce al graduale isolamento già in corso.
Dallo stato dei lavori pubblici, tristemente sotto gli occhi di tutti ed in ogni angolo della città: lavori ereditati dalla precedente Amministrazione ed oggi gestiti in modo pessimo, con gravi disagi per cittadini e commercianti, e spesso con modifiche dannose (Piazza Salotto, via Nazionale, ecc.).
Dalla situazione nella quale versa l’ambiente: parchi, strade e aiuole parlano da soli. Per non parlare poi del randagismo, fenomeno ampiamente dibattuto a livello teorico ma nei fatti cresciuto a dismisura.
Come non segnalare, poi, la scarsa attenzione alla comunicazione istituzionale e alla cultura? Poche, episodiche iniziative, prive di strategia, che assieme a tutto quanto finora esposto ben forniscono l’idea di un’Amministrazione dal carattere “paesano”: non nella sua accezione positiva (magari!) di comunità stretta e ben governata, bensì quale sinonimo di un clima superficiale e rimasto ancorato a logiche vecchie di decenni e decenni fa, nel quale si privilegia esclusivamente qualche cerimonia e passerella senza, tuttavia, avere la capacità di veicolare mediaticamente le stesse fuori Corigliano, e quindi senza alcun concreto ritorno d’immagine.
Infine, ma non per scelta, sicurezza e finanze: anche in questo caso tardivi interventi in merito alla prima voce, senza alcuna programmazione per la parte che compete l’Ente, e uno scongiurato pericolo di dissesto delle casse comunali per ciò che concerne il secondo punto, a nostro avviso solo temporaneo e preludio di un ulteriore aggravamento della situazione.
Pensiamo di aver detto tanto e di esserci fatti capire dai cittadini, anzi di aver dato voce a quelle che sono le istanze e le lamentele che molti di loro illustrano a noi di Forza Italia quotidianamente. Per quello che ci riguarda, continueremo a fare la nostra parte, in Consiglio Comunale come sulla stampa, con sempre maggiore determinazione e vigore, consci del ruolo democratico che ci compete e che gli stessi cittadini ci hanno assegnato e per i quali non temiamo, come avverrà certamente anche adesso, le stucchevoli difese d’ufficio dei Capigruppo Consiliari di maggioranza.
29 Giugno 2014
GIOACCHINO CAMPOLO
Capogruppo Consiliare Forza Italia
Consiglio Comunale Corigliano Calabro{jcomments off}