Questa mattina, mentre partecipavo ad un udienza civile innanzi il Giudice di Pace di Corigliano Calabro, qualcuno, sommessamente, mi ha detto sotto voce: l’Ufficio del Giudice di Pace di Corigliano Calabro chiude…dal 1° luglio verrà accorpato a quello di Rossano. Pieno di sgomento non sono riuscito a trattenermi e di corsa mi sono rivolto ad un collega presente in aula che ricopre la carica di consigliere comunale del Comune di Corigliano Calabro e, disattesa ogni speranza che si trattasse solo di “voci di corridoio”,
ho avuto la testuale risposta: …..e come possiamo evitarlo. Per me è stata una doccia fredda; una altro punto di riferimento per la comunità coriglianese sarebbe venuto meno; l’ennesimo inaccettabile scippo.
Nel pomeriggio ho fatto un giro di telefonate ed un altro collega avvocato-consigliere comunale mi ha riferito che l’unico motivo per il quale l’ufficio Giudiziario del Giudice di Pace di Corigliano Calabro verrà soppresso è che nessuno dei dipendenti comunali vuole lasciare “gli agi” del proprio attuale posto per andare ad occupare quello più impegnativo nella Cancelleria del Giudice di Pace; quindi non un problema di risorse economiche o di indisponibilità di un’ ubicazione idonea, niente di veramente irrimediabile…è solo che nessuno è disposto a sacrificarsi pur di evitare l’ennesimo nefasto epilogo. D’altronde, come non capire coloro i quali si saranno detti: chi me lo fa fare, “sto bene dove sto”!
Qualcuno potrebbe pensare che la degenerazione della collettività coriglianese è dovuta proprio al fatto che non si ha amore per il proprio paese ma solo e soltanto per se stessi. Come dare torto a questi “qualcuno”. La mia domanda è un’altra: è possibile che questa amministrazione non abbia alcuna capacità di coinvolgimento dei propri collaboratori e dipendenti, nonostante, al contrario di altre amministrazioni comunali, abbia le risorse economiche: non sarà che semplicemente manca di autorevolezza e…capacità?
Alla fine cosa conta avere certezze in merito: l’unica certezza per coriglianesi è che anche l’Ufficio del Giudice di Pace è “andato”.
Con la speranza di essere stato male informato.
Avv. Natale E. Morrone