E’ finito ingloriosamente il nostro mondiale, ma se doveva continuare come le ultime partite, meglio che il “malato” è morto per non soffrire più e soprattutto per non far soffrire più. Lasciamo stare le polemiche, i malumori, le recriminazioni (morsi, falli ,espulsioni, ecc..) ma abbiamo giocato male, anzi malissimo, e non ci vuole un grande scienziato per capirlo. Si sono lamentati che non rubano i soldi, ma gente che viene pagata e pagata profumatamente ha il dovere di giocare bene, anzi benissimo.
La testa se la sono montata, con un senso di onnipotenza alla Superman. Lo sanno che noi comuni mortali il loro tenore di vita ce lo sogniamo e il lavoro, quando c’è, non consiste nel tirare quattro calci al pallone, ma farsi un mazzo così, per quattro soldi. Anche giocare a calcio impone lavoro e sacrifici, ma se si stringono i cordoni della borsa, quando non si gioca bene, i risultati si vedranno. Sono dei privilegiati e almeno… fateci sognare, non toglieteci almeno questo. Le veline, gli agi, le comodità, il superfluo conquistarveli e forse… ve li concediamo lamentandoci di meno. Cominciamo a rimboccarci le maniche e a giocare a pallone con competenza e umiltà, ricordandoci che, come diceva De Filippo, “Gli esami non finiscono mai”.