A proposito del lungomare e dei problemi dei disabili. Sono una persona che ogni giorno combatto con i miei “disagi” fisici, morali, e con le famigerate barriere architettoniche. I diversamente abili dovrebbero essere tutelati nei diritti-doveri, pagano le tasse, e dovrebbero addirittura essere agevolati, perché sono persone, che sulla loro pelle , vivono problemi enormi. Non ho mai detto: ”Perché è toccato a me e non ad un altro?” Semplicemente perché non deve succedere a nessuno, e tutti hanno diritto alla salute. La normativa, spesso viene aggirata e non rispettata.
Le tutele restano, spesso, sulla carta. Le pari opportunità sono rese prive di significato, e mi sento don Chisciotte che combatte contro i mulini a vento. La legge è chiara e si parla di accessibilità (fruire di spazi ed attrezzature in condizioni di adeguata sicurezza e autonomia), visitabilità (la possibilità di accedere agli spazi di relazione) e adattabilità (possibilità di modificare nel tempo lo spazio costruito). L’accessibilità in Italia si fonda sulla Costituzione, ma la normativa che disciplina l’accessibilità e l’abbattimento delle barriere architettoniche è la Legge13/89 . Il D.M. 236/89, attuativo della Legge in questione, è però molto più preciso nell’identificazione di termini e concetti. Il DPR n. 503 del 1996 ( Si applicano inoltre agli edifici e spazi pubblici in tutto o in parte soggetti a cambiamento di destinazione se finalizzata all’uso pubblico, nonché ai servizi speciali di pubblica utilità di cui al successivo titolo VI agli edifici e spazi pubblici esistenti, anche se non soggetti a recupero o riorganizzazione funzionale, devono essere apportati tutti quegli accorgimenti che possono migliorarne la fruibilità sulla base delle norme contenute nel presente regolamento). Il termine “Universal Design” venne coniato nel 1985 dall’architetto Ronald L. Mace, colpito da poliomielite nel 1950, all’età di 9 anni. Mace definì l’Universal Design come “la progettazione di prodotti e ambienti utilizzabili da tutti, nella maggior estensione possibile, senza necessità di adattamenti o ausili speciali”. La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità dice : “Tutti i membri della società hanno gli stessi diritti umani – che includono diritti civili, culturali, economici, politici e sociali. (…) Tutte le persone con disabilità hanno il diritto di essere libere da discriminazione nel godere dei loro diritti”.(Convenzione ONU dei diritti delle persone disabili). La Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità del 2006 incarna tutto quello che è stato prodotto dal 1948 fino ad oggi, ossia tutte le iniziative, gli strumenti tecnici e politici, le singole leggi degli Stati e le rivendicazioni del Movimento mondiale delle persone con disabilità. Ho cercato di articolare e contestualizzare il discorso, riferendomi soprattutto alle varie normative, ma quelle cose su cui voglio far breccia sono il buon senso, la sensibilità e un cuore.. grande così. Rendete fruibile la spiaggia e il mare a tutti, non fra chissà quanti mesi, ma subito. Un po’ di buona volontà non comporta spese eccessive e a tutti viene reso possibile il diritto di recarsi al mare. Alla prossima volta.