Un consiglio regionale onirico ,delegittimato da vicende recenti e remote, ha stabilito le regole del gioco per le prossime elezioni.Un pugno nell’occhio di inaudita violenza l’aver disatteso l’emendamento sulla doppia preferenza,retaggio palese di una assoluta assenza di spirito democratico paritario, pronipote “culturale”di una dottrina misogina e protomaschilista che la dice lunga sulle montagne ancora da scalare in questa regione.
Per altri versi sento la necessità di manifestare pubblicamente la mia presenza ed il mio sostegno al Gay-Pride del prossimo 19 luglio a Reggio Calabria.Nella legge partorita a colpi di maggioranza,al netto delle probabili implicazioni incostituzionali,è inscritta la cultura autoritaria a cui si ispira.L’innalzamento della soglia di sbarramento al 15% per le forze non allineate e coperte è inaccettabile. Il fenomeno “Grillo” ,ovvero altre eventuali aggregazioni, non si battono con la riduzione della democrazia.bensi con il civile confronto e con il progetti sul campo. La democrazia è valorizzazione del dibattito e delle differenze,pur auspicando un centro sinistra largo ed inclusivo, ovvio non a “larghe intese “i salsa calabra, sulle quali sembrerebbe soffermarsi qualche libero pensatore nostrano, che ritengo inimmaginabili ancor prima che improponibili al buon senso.Sembra davvero che dall’Astronave il mondo si guardi da lontano,ignari del progressivo allontanamento delle persone in carne ed ossa dalla Politica. Scrivo appositamente con la maiuscola. Lontana da quella fatiscenti lotte pretoriane da cadente basso impero, dove ormai “sotto il vestito” non rimane nemmeno la capacità di provare disagio, protesi come si è a forme di autodissoluzione con autoreferenziale propensione ad illegittime posizioni di abuso che offendono il comune senso del pudore democratico.
Angelo Broccolo Assemblea Nazionale SEL