Il Giudice per le indagini preliminari di Castrovillari, Annamaria Grimaldi, ha demolito e archiviato un intero castello accusatorio, ordito dal giornalista coriglianese Fabio Pistoia attraverso una sua scandalosa, temeraria e calunniosa querela nei confronti di due giornalisti anch’essi coriglianesi, Fabio Buonofiglio ed Emilio Vincenzo Panio. Entrambi difesi dall’avvocato Salvatore Sisca ed accusati dal Pistoia di diffamazione a mezzo stampa nei suoi confronti.
Non solo.
Già, perché Buonofiglio era accusato, pure, di minacce, ingiurie e addirittura di tentata estorsione ai danni dello stesso Pistoia.
Accuse tutte ovviamente infondate, tanto a parere del Pubblico ministero, Vincenzo Quaranta, quanto secondo il Giudice per le indagini preliminari Grimaldi.
Il Pm, infatti, nei confronti di Buonofiglio e Panio aveva sollecitato al Gip una motivatissima archiviazione.
Purtuttavia, il Pistoia, attraverso il proprio legale, l’avvocato Antonietta Pizza, aveva presentato un atto d’opposizione alla richiesta d’archiviazione del Pm e costretto Buonofiglio e Panio a comparire in udienza dinanzi al Gip.
Dove l’avvocato Sisca, e i due indagati stessi attraverso le loro dichiarazioni, hanno difeso quei sacrosanti principi del diritto di cronaca e del diritto di critica giornalistica che il Pistoia non avrebbe dovuto disconoscere.
Oggetto del procedimento penale nei confronti di Buonofiglio e Panio erano ovviamente alcuni articoli di stampa e servizi video a firma tanto dell’uno quanto dell’altro, comparsi su Sibarinet.it all’epoca dei fatti diretto da Fabio Buonofiglio, su SibariTv.com diretta da Emilio Vincenzo Panio e sul quindicinale cartaceo AltrePagine diretto da Fabio Buonofiglio.
Articoli di stampa e servizi video che trattavano, tutti, gli sviluppi della vicenda giudiziaria che sin dal 2010 vede al centro Fabio Pistoia, dapprima come indagato ed attualmente come imputato presso il Tribunale di Castrovillari per il reato di truffa aggravata e continuata nei confronti di centinaia di persone, delle quali numerose, da qualche mese, figurano costituite in giudizio quali parti civili nel processo in corso a carico di Pistoia ed altri due soggetti.
In ben quattro pagine il Gip Grimaldi motiva l’archiviazione nei confronti di Buonofiglio e Panio, attraverso una copiosa giurisprudenza formatasi negli anni, anche i più recenti, tra i casi di giornalisti querelati giunti al vaglio definitivo dei Giudici della Suprema Corte di Cassazione.
Il Gip ha accolto dunque la già ben motivata richiesta d’archiviazione formulata dal Pm Quaranta, respingendo in toto gli atti d’accusa presentati dal Pistoia attraverso il proprio legale, contenenti, tra l’altro, alcuni dati palesemente falsi come evidenziato dallo stesso Gip nel provvedimento d’archiviazione.
Ora l’atto d’archiviazione e l’intero fascicolo è nuovamente nelle mani del Pm Quaranta.
Al cui ufficio spetterebbe l’esercizio dell’azione penale obbligatoria per le calunnie aggravate e continuate del Pistoia nei confronti di Buonofiglio e Panio.
I due giornalisti comunque quereleranno a loro volta il Pistoia al fine d’ottenere giustizia e l’eventuale giusto risarcimento in sede civile per la paradossale querela “temeraria” (proprio così la giurisprudenza definisce quelle calunniose nei confronti dei giornalisti) da parte d’un giornalista imputato per truffa.
E il reato di calunnia, in caso di condanna, prevede dai due ai sei anni di reclusione.{jcomments off}
Fabio Buonofiglio
Emilio v. Panio