La 1°C del nostro Comprensivo “Tieri” di Corigliano insieme alla 2° C della Carlo Levi di Rossano, fra tutti gli istituti di istruzione secondaria di primo grado, si sono aggiudicate il primo posto della 2° Ed. del Concorso “Riciplastic”, promosso da Ecoross srl.
Giovedì mattina si è svolta la cerimonia di premiazione nelle due città, con la consegna degli attestati e dei buoni in Ticket Compliments, del valore di 25 euro per ciascun alunno da utilizzare presso le attività commerciali convenzionate.
Presenti, oltre al D.S. della Tieri – dott. Aldo Fusaro – l’Assessore all’Ambiente di Corigliano – Marisa Chiurco, Eugenio Pulignano (Ecoross srl) l’ing. Pierluigi Colletti la dott.ssa Angela Celestino, consulenti dell’azienda.
Gli studenti della I° C della “Vincenzo Tieri” hanno confezionato dei veri e propri abiti con materiale riciclato, concentrandosi sul riutilizzo del “rifiuto” che si trasforma in “risorsa”.
In Aula Magna, ad animare la manifestazione della premiazione, l’Ensemble “I MusiTIERI” del docenti di Strumento Musicale del nostro Istituto – proff. Enzo La Gamma (Clarinetto) – Massimo Lupinacci (Flauto Traverso) – V.nzo Greco (Tromba) e il direttore della stessa Aldo Borromeo (Pianoforte).
Ecco la descrizione da parte della prof.ssa Loredana Conso di Arte e Immagine della nostra scuola:
RICICLO CREATIVO: IL RIUSO ANCHE NELLA MODA
Grazie alla possibilità che ci è stata offerta dalla ECOROSS, dunque, mediante il 2° concorso “RICIPLASTIC” ed alla vigorosa sinergia creatasi tra alcune classi (quali 1°-2°-3° corso C-D-E) del Comprensivo Tieri siamo riusciti a sensibilizzare gli alunni al tema del riciclaggio e portare a compimento la realizzazione di 9 capi d’abbigliamento, uno per ogni classe, utilizzando materiali di scarto e tentando di dar voce al loro “possibile” riutilizzo creativo.
In primis sono state effettuate svariate prove grafiche di bozzetti per la riuscita del vestito, scegliendo dopo un’accurata selezione il più fantasioso.
Successivamente avanzi di stoffa, ombrelli, carta da giornale e crespa, bicchieri, buste di plastica, bottiglie con annessi tappi, cannucce ed elastici colorati, sono stati così trasformati in abiti grazie all’estro ed alla creatività degli scolari, permettendo loro di confrontarsi con un valido esempio di realizzazione pratica, dato centrale nel doveroso rispetto dell’ambiente che ci ospita amorevolmente.
Una volta passata l’onda colorata e bizzarra degli abiti, placata la fibrillazione e l’entusiasmo con il quale gli alunni si sono approcciati alla stessa e dunque smontata la scenografia, resta ciò che un’esperienza di questo tipo lascia dietro di sé, amare la propria terra, rispettarla in toto per il suo essere così straordinariamente “incantevole”.
Sviluppatasi tra i banchi della sede scolastica, questo tipo di esperienza si rivela formativa e umana. Da un lato, nel corso delle settimane di lavoro ha permesso agli allievi di acquisire competenze spendibili in futuro, e dall’altro presuppone il mettersi in gioco in modo – perché no – divertente, solleticando l’interesse e l’entusiasmo personali nonché per ricordarne il ruolo positivo e costruttivo che ricopre la scuola all’interno della società e dare concretezza a quanto inventato, progettato e preparato con passione e dedizione.