Il dibattito politico in città va sempre più diradandosi, per colpa di chi? Le responsabilità potrebbero essere attribuite a partiti, movimenti e comitati civici che, per svariati motivi, non riescono più ad incidere tra la gente. Il cittadino si sente completamente escluso anche dalle problematiche spicciole, tutto ciò, ovviamente non è solo colpa delle aggregazioni cui si faceva riferimento prima, ma una fetta di responsabilità devono essere attribuite anche al cittadino che in maniera passiva si lascia scivolare addosso ormai tutto e tutti.
Per fortuna comunque forse qualcosa comincia a muoversi, ed è in questa direzione che accogliamo positivamente la nascita, avvenuta proprio nei giorni scorsi una sorta di gruppo denominato “Cittadini attivi”. Ed è proprio nel documento costitutivo che abbiamo colto alcuni aspetti che se, confermati nella pratica, potrebbero finalmente contribuire a ravvivare il confronto sociale e politico in una città che da molto tempo ormai sembra essere rassegnata e addormentata. Da dove vuole ripartire quindi Cittadini attivi ? “Se è vero che la politica rappresenta la forma più elevata di attività umana – si legge nel documento del gruppo – e se è vero che esiste un suo primato, è necessariamente da lì, dall’impegno generale nella “polis”, che occorre ripartire e ricostruire. Perché quando la politica non è più concepita come servizio al bene comune, quando diventa sorda ai bisogni diffusi, quando non parla ai cuori ed alle intelligenze, quando si fa sempre più spesso ingannevole, demagogica, arrogante, invadente, collusa, impunita, essa non può che riversare la propria degenerazione anche sui valori civili”. Concetti chiari che però, come si diceva, necessitano poi di trovare pratica perché molte volte ci siamo imbattuti negli ultimi anni, soprattutto in associazioni che hanno lasciato solo sulla carta le buone intenzioni. “Noi crediamo – scrivono Cittadini attivi – che se la politica non è legata all’Etica l’inevitabile conseguenza sarà il fatto che essa diventerà una pura espressione di potere. È l’Etica, dunque, il punto d’equilibrio che permette alla politica di essere una creatrice di Armonia, finalizzata al miglioramento dei rapporti umani per liberare gli uomini dalla paura e dal bisogno”. Ma l’aspetto che noi riteniamo più interessante di questa iniziativa è l’offrire ai giovani la ghiotta opportunità di poter fare esperienza politica sotto la guida di persone che nel corso degli anni hanno maturato una certa esperienza: “Dopo un periodo di riflessione comune fatto da noi giovani – si legge ancora nel documento – allargato poi a imprenditori, professionisti, operatori sociali, di confronto e di ascolto sui temi fondamentali della politica, dello sviluppo del territorio, della democrazia, delle libertà e delle dinamiche sociali della nostra comunità, siamo sempre più convinti che non basti più “riflettere” e dire la “tua” ma vi è una forte necessità (dovere) di “agire” e di mettere parte del nostro tempo a disposizione di un interesse comune. E l’interesse comune di una società come la nostra non può che essere quello di ammodernare i territori, dare speranze e prospettive alle nuove generazioni affinché cresca, maturi e si formi una nuova classe dirigente, capace di essere protagonista del proprio futuro, di dare risposta alla speranza, di governare società e cose”. E allora quali saranno gli obiettivi che “Cittadini attivi” si prefiggono di sostenere e perseguire ? “Porre all’attenzione della politica e delle istituzioni – sostengono nel documento – la grande questione dell’ammodernamento infrastrutturale del nostro territorio e dell’intera piana di Sibari. L’idea di costituire questo gruppo di “Cittadini Attivi”, sganciato ed al di fuori di qualsiasi appartenenza partitica, ma attento a capirne l’evoluzione che negli stessi avviene, nasce dall’esigenza – non più procrastinabile – di mettere al centro dell’iniziativa politico-istituzionale Il Territorio della Sibaritide e le sue potenzialità, che rischiano di scivolare drammaticamente verso il declino e di individuare e sostenere una personalità politica che possa guidare la massima espressione istituzionale calabrese, con competenza e preparazione, che conosca i punti di forza e di debolezza del nostro territorio e che assuma nel suo programma di governo, quali obiettivi strategici, la realizzazione dell’assetto infrastrutturale del nostro territorio e dell’intera piana di Sibari”. Si tratta solo di buoni propositi ? Noi siamo convinti proprio di no, anche perché siamo convinti che questo perdurante deserto informativo non può durare oltre, perciò speriamo che questi giovani, insieme a coloro che vantano una certa esperienza, possano dar vita ad un movimento che finalmente riesca a formare una nuova classe dirigente in grado di venire in “soccorso” di questa città sempre più alla ricerca di quella identità perduta da troppo tempo.
Giacinto De Pasquale